può succedere che non scriva per settimane, ma può anche succedere che scriva due post nel giro di poche ore. Il fatto è che ho riletto il post precedente e non mi piace. Lo lascio lì, non lo cancello perché l'ho scritto e me ne prendo la responsabilità, ma non mi piace. È livido, arrabbiato, mostra insofferenza e perdita di pazienza. Insomma: contraddice quello che io stesso tentavo di dire nel post e cioè che bisogna avere pazienza. E perché tutto questo? Perché ovviamente anche io sto subendo gli effetti negativi della situazione. Che, insisto a dire, non è davvero così grave, ma sufficientemente grave da far perdere la pazienza anche a me che notoriamente sono una roccia.
Avere una visione chiara del futuro è una cosa fondamentale per vivere serenamente. anche quando sai che il futuro non sarà glorioso, tu LO SAI e ti puoi preparare. Ma non sapere dove stai andando, cosa dovrai affrontare e come lo affronterai, ti destabilizza, MI destabilizza non poco. Poi lascia stare se quello che credevi sarebbe stato il tuo futuro in realtà non si verifica, comunque nel presente eri pronto ad affrontarlo.
Quando avevo vent'anni per esempio, avevo un'idea chiarissima di cosa avrei fatto nei successivi vent'anni, chiarissima! Sapevo in maniera puntualissima cosa sarei diventato, dove, perché e come. Quello che davvero si è realizzato è stata una percentuale molto bassa, quindi la mia chiaroveggenza si è rivelata essere nient'altro che il trucco di un ciarlatano o, nella migliore delle ipotesi, il trionfo della supponenza punita. Per cui, ripeto, non è importante sapere cosa si farà e poi farlo davvero: l'importante è sapere di avere una rotta da seguire, e oggi come oggi non è davvero così. Nel post precedente ho accennato al fatto che forse non voglio tornare sul palco. Una frase avventata, lo ammetto. Forse dovuta al fatto che l'isolamento (checché se ne dica) ti fa diventare misantropo. Non voglio tornare ad abbracciare proprio nessuno. Beh vabbè, qualcuno sì. Ma non CHIUNQUE!!! Torneremo ad abbracciarci! Ma perché!? Che io già quando il mio interlocutore mi tocca il braccio gli vorrei pestare un piede... già da prima del lockdown.
Allora, torniamo a più miti consigli: voglio tornare sul palco ma non voglio esibirmi nei locali. Ma questa cosa risale a ben prima del Virus. Resta il fatto che devo trovarmi un lavoro e (negli ultimi tempi non faccio che ripetermi) potrebbe essere il podcaster / YouTuber (ma non influencer) di professione. L'ho fatto negli ultimi due mesi, mi piace molto, è una cosa che migliora qualitativamente anche solo aumentando la quantità: si diventa più sciolti, si entra di più in contatto col pubblico, lo conosci meglio, lo capisci meglio e alla fine riesci a dargli ciò che vuole e a farti dare ciò che vuoi. Non vi dico (anzi ve lo dico) quanto la mia creatività durante questo periodo abbia ritrovato smalto e scioltezza. È stato come staccarmi da una lastra di ghiaccio alla quale ero rimasto attaccato, bloccato per tanto tanto tempo. Ma ancora non ho capito come fare a monetizzare. Lo so, è solo un momento e quando tra un anno tornerò a leggere questo post lo farò con un sorriso condiscendente pensando "Ah, quant'ero giovane e ingenuo". Ma intanto ho fame adesso e una pila di cambiali che non la augurerei al mio peggior nemico. Anzi sì: butta sangu!
Tutto questo sproloquio per dire che posso anche perdere la pazienza ma non l'ottimismo e siccome il post precedente chiude sul pessimismo, dovevo rimediare.
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Buona Giornata
Bac
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