martedì 18 giugno 2019

BAC-STAGE #006 - 15 e 16 Giugno 2019

 Amici miei, 
i miei ultimi due appuntamenti live mi hanno riservato grandi, grandi emozioni!
Andiamo con ordine.

 Sabato 15 Giugno - Cabaret a Galatina  
Per sabato 15 sono stato invitato a partecipare, in qualità di cabarettista, a una serata evento, un Memorial dedicato a Giuseppe Levanto, patron di “Radio Sole”, una delle più antiche radio “libere” salentine, venuto a mancare poco più di un anno fa. Una serata di arte varia in cui sono saliti sul palco, oltre a me, alcune giovani promesse del canto salentino (tra cui, mi perdonino gli altri, quella Claudia Presicci che ho avuto il piacere di avere ospite nel MIO Memorial, il secondo, nel 2015) che, appena maggiorenne, sta dimostrando grandi capacità e cristallino talento. Sul palco, per un premio alla carriera, anche il Maestro Guido Maria Ferilli, autore di brani storici della musica italiana come “Un amore così grande” e “Rumore”. Ma gli ospiti d’onore della serata sono stati nientemeno che i fratelli “La Bionda”, Carmelo e Michelangelo, arcinoti sul finire degli anni ‘70 per essere stati i campioni della disco dance italiana, la cosiddetta “Italo-disco”, con successi enormi come “One for you, one for me”, “I wanna be your lover” e “One, Two, Three, Four: gimme some more!” ma anche autori di alcune tra le più note colonne sonore per i film di Bud Spencer e Terence Hill, come “Chi trova un amico trova un tesoro” o “Poliziotto Superpiù”. Erano lì, a un metro da me, due anziani (ormai, ma sempre in gamba) signori ai quali dobbiamo il piacere di averci fatto scatenare con le loro canzoni, ma anche con quelle dei loro pupilli come i Righeira. Ma WIKIPEDIA ne sa più di me. Il mio personale incontro è iniziato durante il sound check. Sono salito sul palco e ho posato la mia chitarra sul suo stand, e siccome i due La Bionda stavano facendo il loro sound check, nell’attesa ho posato la pedaliera sul seggiolino del pianoforte a coda. Mentre stavano per scendere dal palco, Carmelo si ferma per posare le mani sulla tastiera del piano. Io mi avvicino:
- Maestro, un attimo sposto la pedaliera così si può sedere.
- Ma no, non importa, tanto non riuscirei a suonare bene... l’altro giorno mi sono stirato il tendine del dito e non riesco a piegarlo.
Mi mostra l’anulare della mano sinistra. È lo stesso dito il cui tendine io stesso mi sono distrutto qualche anno fa... Ha una fasciatura con un tutore rigido.
- L’ho fatto vedere a un medico al San Raffaele, speriamo bene.
- Guardi maestro, a me è successa la stessa cosa qualche anno fa, vede? La falange è rimasta un po’ piegata ma ho recuperato del tutto...
- Che ti hanno fatto?
- Mi hanno messo un pezzo di ferro all’interno per evitare che si piegasse.
- Ma ti fa male?
- Assolutamente no, e riesco a suonare benissimo.
- Ah meno male, mi stai dando delle buone notizie! Mi stai rincuorando! Se penso che potrei non suonare più la chitarra mi sentirei perso!!!
Dopodiché lui scende dal palco, io monto la pedaliera e la chitarra e comincio a suonare. Come sempre al sound check suono “Every breath you take”, col suo inconfondibile riff. Michelangelo è accanto al mixer. Se ne stacca e viene verso di me, mi avvicino al bordo del palco e mi inginocchio perché mi vuole parlare:
- Sei bravo! Ci sai fare con la chitarra...
- Veramente faccio sempre questo riff perché è l’unico che so fare...
- Sì come no... si sente che sei un musicista vero...
- (In brodo di giuggiole) Grazie...
- Cosa suoni stasera, fai questa?
- Per la verità sono un cabarettista, farò uno spettacolo di cabaret
- Ma come, un così bravo musicista si esibisce come cabarettista? E come mai?
E questa è la domanda del millennio, caro Maestro. È esattamente la domanda che mi porta a

 Domenica 16 Giugno - Petrichor a Lecce
...perché quello che ho risposto è stato:
- È stato un caso... ho fatto sentire le mie canzoni comiche prima di quelle non comiche, e non c’è stato verso di tornare indietro.
Almeno fino a ora! Sono passati 27 anni da quando mi sono presentato al mondo come cantautore, e a quanto pare finalmente posso farlo di nuovo riuscendo a convincere il pubblico. La band giusta sul palco, lo strumento giusto in mano, la giusta canzone che esce dalla bocca, le giuste note che escono dalle dita. E chi se ne frega se, come accade sempre nei festival, l’audio sul palco era pessimo. L’audio nel cuore era quello giusto.
Tre pezzi: Scinnaru, The Unexpected e Uomini o Caporali (Part One).
Un altro passo verso me stesso.


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Buona Giornata,
Bac 

Credits: Petrichor, ovvero Marcello Greco, Toni Nichil, Sergio De Donno - Foto by Valeria Marrella - Festival Musica è Salento, by Andrea Poci EP Music. -

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