Le Canzoni Che Hanno Vinto Sanremo - Puntata 02 - Seconda Parte (1990 - 2015)
Amici Miei, giunti a una settimana esatta dalla conclusione della 65ª Edizione del Festival Della Canzone Italiana di Sanremo, mi accingo a lasciare, su questo elettronico vello, testimonianza diretta di quanto mi è stato dato di assistere durante le ultime 25 edizioni dello stesso, riportando verbatim quanto io stesso trattengo ad memoriam, e chiedendo ancora aiuto alla preziosa e immarcescibile Wikipedia per quanto l'incalzante Alzheimer (meglio noto come Arterioschirosi) mi impedisce di ricordare. Tengo comunque a precisare che tra me e Wikipedia resta aperto un contenzioso, poiché la nota enciclopedia internettiana di recente mi ha negato la possibilità di aprire una pagina dedicata alla mia persona, adducendo motivazioni opinabilissime (non si può dire che io sia un artista di calibro nazionale... puah... Ho vinto un festival cinematografico internazionale, io!!!)
Cominciamo dunque, e tuffiamoci in una delle decadi più vibranti dell'intera storia del Festival!
XL Edizione (1990). La nuova decade si apre con una rivoluzione che ha quasi del copernicano! Gli organizzatori decidono di abbandonare la tradizionale location del Teatro Ariston, che ospitava il Festival fin dal lontano 1977 (In precedenza, dal 1951 al 1976, era stato il Salone delle Feste del Casinò di Sanremo a ospitare la kermesse canora), e di spostare baracca e burattini presso un luogo più capiente e più comodo da raggiungere... soprattutto dove c'era più spazio per parcheggiare... Il Mercato Dei Fiori di Sanremo, che in realtà non si trova neanche a Sanremo. Il capannone del mercato venne trasformato in teatro e chiamato "Palafiori" e poteva ospitare ben 5000 persone. Tuttavia l'acustica faceva cagare, e in più ci svolazzavano dentro i pipistrelli. Red Canzian dovette scacciarne uno dalla spalla di Dodi Battaglia durante l'esibizione dei Pooh... Fu un vero peccato, poiché proprio dal 1990 tornava a Sanremo l'ORCHESTRA, che non si era mai vista nelle edizioni ospitate all'Ariston. Il regolamento prevedeva inoltre un "ritorno al passato" con l'abbinamento degli artisti stranieri a quelli italiani. Tornò a presentare Gabriella Carlucci, quando era ancora un essere umano, accompagnata da un CECATISSIMO (e purtroppo criticatissimo) Johnny Dorelli. Vincitori, ampiamente annunciati, risultarono essere i Pooh con "Uomini Soli". Durante una delle esibizioni il buon Roby Facchinetti prese una stecca epocale, ma erano ancora gli anni in cui se non altro diceva "Può" invece di "Puà". Cominciò a cambiare vocale a partire dal tour successivo a Sanremo. I quattro orsacchiotti erano abbinati a Dee Dee Bridgewater ("Angel of the night"). Toto Cutugno ("Gli amori") arrivò secondo, ed era abbinato nientedidopodomanidimenodiché, a RAY CHARLES!!! che cantò una canzone solo vagamente simile a quella di Toto Cutugno ("Good love gone bad"). Ci sono pezzi accusati di plagio che assomigliano di più all'originale rispetto a questa STESSA canzone cantata in due versioni diverse. Ma tant'è... Il buon Charles tra l'altro rischiò l'osso del collo poiché il suo piano si trovava su una piattaforma rialzata, e lui non si accorse (ovviamente...) di avere lo sgabello sull'orlo del baratro. Ma finì tutto bene. Al terzo posto giunsero quelli che vennero poi considerati i veri vincitori: Amedeo Minghi e Mietta (che già avevano vinto l'anno precedente nella sezione giovani, andate a rileggervi la scorsa puntata), con la canzone "Vattene Amore", quella di "E ancora ti chiamerò TROTTOLINO AMOROSO E DUDDÙ DADDADDÀ...", abbinati addirittura a Nikka Costa ("All for the love"), ancora diciassettenne ma non più la bambina prodigio di "On My Own". Non furono rivelate le posizioni in classifica delle altre canzoni, ma dell'edizione sopravvivono "La nevicata del 56" di Mia Martini (Premio della critica), e la canzone vincitrice della sezione giovani "Disperato", di quel Marco Masini che fu la più grossa rivelazione del Festival dall'epoca di Eros Ramazzotti. Io che sono un cialtrone ricordo anche "La lambada strofineira" di Armando De Razza... Tra l'altro tra gli stranieri c'erano anche i Kaoma, divenuti famosi proprio grazie alla Lambada, abbinati ad Anna Oxa che cantò "Donna con te" dopo che Patti Pravo aveva rinunciato a partecipare all'ultimo momento. Altri stranieri: La Toya Jackson (sorella di Michael, con Marcella e Gianni Bella), Toquinho (con Paola Turci), Sarah Jane Morris (con Riccardo Fogli), gli America (con SANDRO GIACOBBE) e addirittura Miriam Makeba! (con Caterina Caselli). Ospiti: Liza Minnelli,Tina Turner, Rod Stewart... e Renato Pozzetto. Questo capitolo è piuttosto lungo, ma ripeto: la XL Edizione è una delle più importanti nella storia del Festival, segna un punto di svolta, una nuova fase.
XLI Edizione (1991). L'esperimento del Palafiori era fallito miseramente, così nel '91 si torna all'Ariston. La conduzione viene affidata a due imbranatissimi conduttori: il bell'Andrea Occhipinti e la bonazza per antonomasia, l'unica e sola Giovannona Coscialunga in persona, la meravigliosa Edvige Fenech. Come tutte le bonazze, non era fatta per parlare su un palco. I due inanellarono una serie di gaffes e strafalcioni che rinverdirono i fasti dell'Edizione dei "Figli di", culminati con un ringraziamento allo sponsor: le cucine SCATOLINI. In quattro serate non riuscirono una sola volta a pronunciare nella maniera esatta il titolo della canzone dei Ladri di Biciclette "Sbatti ben su del Be Bop". Ma il massimo venne raggiunto durante la serata finale, quando, giunta all'ultimo collegamento, l'inviata presso la giuria demoscopica (presso la sede della mitica DOXA) Maria Pia Biscotti, innamorata pazza di Andrea Occhipinti, rivelò in lacrime il suo amore in uno dei momenti più tragicamente esilaranti di tutti e 65 gli anni di storia del Festival. C'erano di nuovo gli stranieri abbinati agli italiani, e questa volta i vincitori annunciati erano ben tre: Umberto Tozzi, e i debuttanti Riccardo Cocciante e Renato Zero. Questi ultimi arrivarono primo ("Se stiamo insieme") e secondo ("Spalle al muro"), e Tozzi ("Gli altri siamo noi") fu quarto. Al terzo si inserì Marco Masini con "Perché lo fai?". Cocciante era abbinato a Sarah Jane Morris ("I'm missing you"), Renato Zero a una panterosissima vampirissima androginissima Grace Jones ("Still life"), Masini a Dee Dee Bridgewater ("Just tell me why") e Umberto Tozzi a Howard Jones ("Other people are us"). Segnaliamo anche Ute Lemper con Enzo Jannacci, Gloria Gaynor con Gianni Bella, Randy Crawford con Grazia di Michele e la compianta Ofra Haza con Raf. Fu anche l'edizione di Jo Squillo e Sabrina Salerno e la loro indimenticabile "Siaaamooo Dooonneee... Oltrallegambec'èddippiùùùù...". Tra i giovani vinse Paolo Vallesi, battendo ben due salentini: Rudy Marra e Patrizia Bulgari (ma, come già detto, sui Salentini a Sanremo faremo una puntata speciale).
Ma per quanto mi riguarda, il 1991 fu il meraviglioso anno di "Spunta la luna dal monte" del compiantissimo Pierangelo Bertoli e dei Tazenda. Un breve aneddoto. Il 6 agosto del 2006 doveva tenersi un concerto di Andrea Parodi, il leader dei Tazenda, a Santa Caterina di Nardò. Io c'ero, non potevo non esserci. Il palco era allestito, le sedie schierate, il cuore a mille. D'un tratto dal mare o dal nulla arrivò una tromba d'aria, accompagnata da un terribile acquazzone. L'americana del palco rischiò di venire giù, l'amplificazione riportò seri danni. Io assistevo alla scena al riparo all'interno della tabaccheria di Gino Tondo. Quando smise di piovere, si capiva che del concerto non se ne sarebbe fatto nulla, e mestamente me ne tornai a casa. Seppi poi che nelle ore successive, Andrea Parodi, seduto al bar con la sua chitarra, aveva cantato per quei pochi fortunati che erano rimasti lì. Questo il 6 agosto. Per il 17 ottobre, Andrea aveva fissato una data in Paradiso.
XLII Edizione (1992). Torna Pippo Baudo, inaugurando la tradizione che dice "Se il conduttore di quest'anno fa schifo, l'anno prossimo chiamiamo Pippo Baudo!". Mancava dall'87 il Pippone nazionale, ma il suo ritorno fu trionfale! Ad accoglierlo sul palco dell'Ariston nientemeno che il mitico CAVALLO PAZZO, che faceva il "disturbatore" di mestiere, che si mise a urlare "Questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali!". Gli uomini della sicurezza lo acchiapparono al volo e lo trascinarono fuori a forza, portandosi appresso lo stesso Pippo, che col suo solito aplombe, liberatosi della morsa dei body guards, ricordò che lo stesso tizio aveva rotto i coglioni anche pochi mesi prima durante un'altra manifestazione sempre condotta da lui. Vabbè. (Per la cronaca, Mario "Cavallo Pazzo" Appignani morì poi nel 1996). Fu anche l'anno in cui Pupo dichiarò ufficialmente che nel 1984 era arrivato quarto perché si era letteralmente comprato i voti, spendendo un mucchio di soldi in cartelle del Totip... Non ci sono più gli stranieri in gara. Vince Luca Barbarossa con "Portami a ballare", 2° Mia Martini ("Gli Uomini non Cambiano"), che, se vi ricordate, doveva vincere ma poi siccome si era sparsa la voce che avrebbe vinto non vinse per non dare adito alle voci che dicevano che il Festival era truccato. Ma forse anche queste erano solo voci... 3° posto per Paolo Vallesi ("La forza della vita"). Inoltre, tra i giovani vincono Aleandro Baldi e Francesca Alotta con la mitica "Non Amarmi", mentre solo sesto si piazza il più che mitico Alessandro Canino con la sua immortale hit "Brutta" ("Bruuuutta, cu scetti quantu si bruuutta..."). Storica anche l'esibizione degli Aeroplanitaliani con "Zitti zitti" che prevedeva 30 secondi di silenzio totale durante l'esibizione ("Parole Parole che sono rumore, Parole che sono Rumore Rumore, Silenzio!"). Luciano De Crescenzo notò che se avessero avuto l'ardire di fare una cosa di queste al Festival Di Napoli, gli Aeroplanitaliani si sarebbero beccati una pernacchia da medaglia d'oro!
XLIII Edizione (1993). Ancora Pippo Baudo al timone, questa volta con Lorella Cuccarini. Vince (amplissimamente annunciato) Enrico Ruggeri con la profetica "Mistero". All'annuncio del vincitore, dal pubblico si levò una salva di fischi molto molto imbarazzante, Pippo era in grande difficoltà e la regia inquadrò sempre e solo il palco senza staccare mai sulla platea... Secondo posto per la bella "Dietro La Porta" di Cristiano De Andrè, e terzo posto per Grazia di Michele e Rossana Casale con "Gli amori diversi". Ma questa fu in realtà l'edizione dei giovani. Stravinse una giovanissima ragazza emiliana con una voce di pica che ancora oggi ti scriddhra le orecchie, e la "s" strana... ma sì è proprio lei, LAURONA PAUSINI!!! "Maaarco senandatoenoritornappiù... Il treeeno dellesettettrentasensalui...". Pippo la elogiò per la voce e per la grande professionalità, sottolineando il fatto che a diciassette anni sapeva già usare il microfono come avrebbe fatto un'artista ben più scafata, avvicinandolo o allontanandolo dalla bocca in base alla potenza del canto. A non poche persone queste frasi suggerirono metafore scollacciate. Al secondo posto Gerardina Trovato con "Non ho più la mia città", al terzo Nek con "In te". Tornò anche Alessandro Canino con "Tu Tu Tu Tu", ve la ricordate? "Tu tu tu tu cuore occupato, resterò nel tuo pigiama, un bottone innamorato e niente più...". Non riuscì a entrare in finale "Caramella", canzone dal testo altamente pedofilo dello sconosciuto allora come oggi Leo Leandro, che cantava con un berretto in testa che ti impediva di vederne gli occhi, e aveva con sé un oboe col quale suonava tre note e le sbagliava pure.
XLIV Edizione (1994). Ancora Pippo Baudo, questa volta con Cannelle (ve la ricordate? La negracciona che faceva la pubblicità delle Morositas) e Anna Oxa nell'inedito ruolo di valletta. Se la storia di Sanremo a puntate dovesse mai avere un prosieguo, Anna Oxa sarebbe oggetto di uno speciale (e Loredana Bertè di un altro), perché la storia di Sanremo è legata a doppio filo alla carriera di Anna Oxa. Ma, appunto, questa è materia per una prossima puntata. Si porta a casa il premio Aleandro Baldi, che con la sua tutto sommato insipida "Passerà" riesce a beffare la meravigliosa e sorprendente "Signor Tenente" di Giorgio Faletti, e la melensa "Strani Amori" di una Laura Pausini superlanciata verso il successo mondiale. Zarrillo arriva quinto con "Cinque Giorni", ma ancora una volta sono i giovani a farla da padrone. Vince Andrea Bocelli con "Il mare calmo della sera", mentre al quarto posto si piazza Irene Grandi con "Fuori" (quella che a mio modesto parere a tutt'oggi è la sua canzone migliore) e soprattutto si piazza immeritatamente solo al settimo posto Giorgia con "E poi", quella che a mio modesto parere a tutt'oggi è la sua canzone migliore. Tra i campioni, ultima apparizione di Alessandro Canino (16°) ma soprattutto un 19° posto rifilato alla "Squadra Italia", ovvero un gruppo vocale formato da personaggi davvero storici della musica italiana: Nilla Pizzi, Jimmy Fontana (a cui non funziona il microfono per cui quando canta sembra più che altro un pesce che muove la bocca, ahilui...), Giuseppe Cionfoli (non più Frate... ma ovviamente non lo era mai stato), Lando Fiorini (il cantore di Roma), Rosanna Fratello (quella che era una donna, non era una santa), Wilma Goich, Mario Merola, Gianni Nazzaro, Wess (quello di Wess e Dori Ghezzi, "E non ci lasceremo maaaiiii, abbiamo troppe cose insieme..."), Toni Santagata (Quello di "Ce si mangiau la zita alli sette sere") e Manuela Villa, figlia (forse, c'è ancora un processo in ballo per la gioia di Barbara D'Urso) di Claudio Villa.
Ma tutto questo non era che il riscaldamento per quello che sarebbe stato l'evento mediatico del millennio presente e futuro: la
XLV Edizione (1995). Quarto anno consecutivo per Pippo Baudo, che mai si sarebbe aspettato (e invece sì) che durante la diretta della terza serata sarebbe successo l'impensabile!!! Un uomo, in jeans e maglioncino con decorazioni jackard, si siede sul muretto del balconcino aggettante la galleria dell'Ariston e minaccia di buttarsi di sotto! Pippo è in platea che intervista un ospite quando si rende conto di quello che sta accadendo. All'inizio, quando ancora non ha capito bene quale sia la situazione, dà all'uomo dello scriteriato! Poi si rende conto del rischio e, senza por tempo in mezzo, abbandona il suo ospite e vola in galleria! Protetto da un cordone di poliziotti e carabinieri Pippo scavalca il muretto della galleria e arriva sul balconcino dei fonici dove il sedicente suicida, dando le spalle al palco, è seduto con una gamba dentro e una pericolosamente penzolante fuori. Pippo cerca di calmarlo dicendogli "Qual è la ragione?" "Pippo, sono disperato!" "Lo so che sei disperato, ma così non succede niente" "Pippo aiutami!" dice l'uomo con voce strozzata, e Pippo, con voce ancora più strozzata e concitata, promette: "Non ti preoccupare, ti prometto che ti aiuto io! Vieni qui, DAMMI UN BACIO!" "Pippo, tu mi farai arrestare!" "No, tranquillo! Non ti faccio arrestare! La mia parola d'onore!". L'uomo risale sul balcone, abbracciato da Pippo come neanche il figliol prodigo tornato alla casa natia, poi viene consegnato alle forze dell'ordine mentre Baudone torna sul palco letteralmente a cavallo di una grandiosa ovazione del pubblico: Pippo, il Salvatore Di Suicidi, il Sommo Protettore dei Disperati, il... il... negli anni la notizia che fosse tutto preparato è venuta fuori più volte, ma quale sia la verità a noi non è dato saperlo. In un modo o nell'altro, in quei dieci minuti si è scritta una pagina della Storia d'Italia!!! Dopo questo, tutto il resto passa in secondo piano. Vince Giorgia con "Come Saprei", ma in realtà è il risarcimento per l'anno precedente. Secondo posto per Gianni Morandi e Barbara Cola (In Amore, la sapete di sicuro: "Dimmi dove, quando, quando, dove... Ti supererò..."). Terza Spagna con "Gente come noi". Quarto Bocelli con "Con te partirò" e quinto Fiorello con "Finalmente tu". Fiorello all'epoca era fidanzato con la valletta Anna Falchi, e si mormorava che dai camerini spesso uscissero urla inequivocabili! Toto Cutugno con la mitica "Voglio andare a vivere in campagna" arriva solo 17°. Al 18° posto Sabina Guzzanti e la Riserva Indiana, ovvero David Riondino e una sfilza di personaggi con la tessera del Partito Comunista, con in testa "Grande Capo Vento Nei Capelli" Sandro Curzi e con NICHI VENDOLA, Mario Capanna, Antonio Ricci, Daria Bignardi, Ermete Realacci, Marco Giusti, Paolo Pietrangeli, Bruno Voglino, Milo Manara e altri ancora.... Ma che ne sapete voi, giovani d'oggi...
Tra i giovani: Primi i Neri Per Caso con "Le Ragazze", Secondo lo scagionato Massimo di Cataldo con "Che sarà di me" (La risposta poteva essere terribile!), Sesto Gianluca Grignani con "Destinazione Paradiso" e ultimo Daniele Silvestri con "L'uomo col megafono". A dimostrazione ancora una volta che gli anni '90 sono stati anni d'oro per la musica italiana, nonostante Alessandro Canino. Ah c'era pure un tale Fedele Boccassini. Nessuna parentela.
XLVI Edizione (1996). E sono cinque anni consecutivi per Pippo Baudo! Questa volta si fa affiancare da Valeria Mazza e da Sabrina Ferilli. Niente megascandali quest'anno, o forse sì... Vincono Ron e Tosca con "Vorrei incontrarti fra cent'anni!" (Testo rubato a un sonetto di Shakespeare, infatti vinse il premio come miglior testo, e musica rubata a More Than Words degli Extreme), al secondo posto Elio e le storie tese con "La Terra dei Cachi". Le esibizioni degli Elii passarono alla storia per il fatto che Elio la prima sera uscì con un braccio finto, l'ultima tutti si travestirono da Rockets (tutti pelati, grigi e vestiti da principi alieni) e per la versione "Nemmeno un minuto di non caco" della loro canzone, cioè tutto il brano, peraltro in alcuni punti molto difficile da suonare, eseguito in appena 60 secondi. Come era già accaduto dieci anni prima, quando Ramazzotti vinse sul Clarinetto di Renzo Arbore, si sparge subito la voce che forse Elio aveva vinto ma che "qualcuno" (lo stesso Baudo) si era opposto, appoggiando la, al solito, annunciata vittoria di Ron. Un giudice volle vederci chiaro e iniziò un'indagine, ma poi non se ne seppe più nulla. Gli Elii continuano a dire di aver vinto, ma purtroppo, essendo dei comici, sono vittime del "morbo della verità del comico", ben nota patologia dalla quale io stesso sono affetto, che presenta gli stessi sintomi della Sindrome di Cassandra: se sei un comico puoi denunciare qualsiasi ingiustizia, ma nessuno ti crederà perché la prenderanno per una battuta... Insomma secondo posto, e neanche il premio come miglior arrangiamento al quale gli Elii tenevano davvero. La canzone iniziava col maestro Vessicchio che dava il tempo all'orchestra dicendo "Uno, due, tre, via!".
Al terzo posto Giorgia con "Strano il mio destino", strano davvero perché probabilmente fu proprio lì che ebbe modo di incontrare il nuovo giovane corista dell'orchestra, Alex Baroni. Da segnalare anche "L'elefante e la farfalla" di Zarrillo (11°) e la megahit "È la mia vita" di Al Bano, giunto 7°. Che tutto possiamo dire di Al Bano, ma a Sanremo quando non arriva sul podio comunque entra nei primi sette. Tra i giovani vince Syria con "Non ci sto" ma si fanno molto notare Marina Rei (3° posto con "Al di là di questi anni)" e Carmen Consoli (7° posto con "Amore di Plastica"). Della canzone della Consoli esiste una "intonacatore version" che racconta la storia di un licenziamento da parte del mescio nei confronti dell'agnone ti la conza: "Ma io non posso accontentarmi, se tutto quello che sai darmi è lu fracassu ti plastica". Una miriade furono gli ospiti stranieri, ma tra tutti spiccò la performance chitarra, voce e armonica di Bruce Springsteen con la sua "The Ghost of Tom Joad".
XLVII Edizione (1997). Baudo si riposa, e al Festival (e in Rai) torna nientemeno che il mitologico Mike Bongiorno, assente dal festival dal 1979. Con lui, Piero Chiambretti (appeso a un cavo per tutta la durata del Festival) e Valeria Marini. Il regolamento ha una strana clausola: ci sono ben 25 nuove proposte, ovvero 12 nuove e 13 dell'anno precedente... di queste 13, 4 potranno accedere alla finale dei BIG. E tra queste 4 ci sono loro, i JALISSE, che porteranno a casa la vittoria con la canzone più coglionata della storia del festival: Fiumi di parole! Ma storiche sono anche le acconciature di Alessandra Drusian, voce del duo nonché lontana parente (con ogni evidenza) di quella Trusiana di Baccassiniana memoria. Si premiano solo i primi tre, per cui non c'è una vera classifica. Al secondo posto Anna Oxa con "Storie" e al terzo Syria con "Sei tu". Ma ci sono anche Nek ("Laura non c'è"), Carmen Consoli ("Confusa e Felice"), Patty Pravo ("E dimmi che non vuoi morire", di Vasco Rossi e Gaetano Curreri, premio della critica e miglior musica) e i Pitura Freska che con "Papa Nero" sperano di bissare il successo di Elio. Sì, con la gamba di dietro... Tra i giovani spiccano il volo Paola e Chiara ("Amici come prima"), Alex Baroni ("Cambiare"), Niccolò Fabi ("Capelli", premio della critica) e Mikimix ("E la notte se ne va"), il futuro Caparezza.
XLVIII Edizione (1998). Al timone della manifestazione passa Raimondo Vianello che si fa aiutare dalla bonazzissima Eva Herzigova e dalla simpatica, ma "povera cessa", con tutto il rispetto, Veronica Pivetti. Vianello è spiritoso come sempre e l'edizione spicca per la qualità dell'audio sia in teatro che in diffusione a casa. Inoltre per la prima volta l'orchestra non è schierata alle spalle dei cantanti, ma li "avvolge". Il regolamento vuole che i primi tre classificati tra i giovani abbiano accesso alla finale dei Big. Ed è così che Annalisa Minetti, dopo aver vinto tra i giovani con "Senza te o con te", vince anche tra i Campioni. La seconda classificata tra i giovani, tale Lisa con "Sempre", si piazza terza tra i Campioni. Secondo tra i campioni è Antonella Ruggiero ("Amore lontanissimo") e terzo tra i giovani è Luca Sepe ("Un po' di te"). Degli altri giovani non si seppe più nulla, mentre tra i Campioni 8° posto per Niccolò Fabi ("Lasciarsi un giorno a Roma") e 11° Alex Baroni ("Sei tu o lei quello che voglio"). Si fanno notare anche gli Avion Travel che con "Dormi e Sogna" si piazzano al 13° posto, salvo poi fare man bassa di premi collaterali. Una piccola nota su Annalisa Minetti. La ragazza si era già presentata l'estate precedente al concorso di bellezza "Miss Italia" e la sua partecipazione aveva fatto scalpore poiché Annalisa è ipovedente, per cui per lei era molto difficile sfilare, scendere le scale ecc. Qualche maligno pensò che il regolamento del Festival fosse stato scritto apposta per lei, per farla vincere tra i Campioni partendo dalle Nuove Proposte. Queste persone furono bollate come squallide malelingue, tuttavia il giorno dopo la vittoria a Sanremo, Televideo riportava già la notizia di un tour di Annalisa Minetti in Sudamerica. Chi programma un tour in Sudamerica per una cantante sconosciuta?
XLIX Edizione (1999). Reduce dai successi di "Quelli Che il Calcio" e "Anima Mia", viene invitato a condurre Sanremo il nuovo fenomeno televisivo Fabio Fazio, ex imitatore, faccia da bravo ragazzo, che aveva questa incredibile capacità di riuscire a coinvolgere nei suoi progetti nomi altisonanti. E infatti questo ti porta sul palco del festival, come conduttore, il premio Nobel Renato Dulbecco!!! Ma i nostri occhi erano puntati tutti sulle ubertose forme di Laetitia Casta... Dovrebbe essere il Festival della musica di qualità, ma alla fine siamo sempre alle solite. Vince Anna Oxa con "Senza Pietà", secondo posto per Antonella Ruggiero ("Non ti dimentico") e terzo per Mariella Nava ("Così è la vita"). Si piazzano bene anche Al Bano (6° con "Ancora in volo") e un sorprendente Nino D'Angelo che arriva 8° con la canzone "Senza giacca e cravatta", brano molto sottovalutato in Italia, ispirato alle atmosfere sonore della Real World di Peter Gabriel. Tra i giovani vince Alex Britti con "Oggi Sono Io", canzone che inizia con un giro di accordi identico a una MIA canzone del 1997, per cui nessuno osi dire che io ho copiato lui. Ottavo Max Gazzè ("Una musica può fare"). Tra le decine di ospiti, spiccano Michail Gorbaciov e Ivano Fossati in un'intensa versione di "Mio Fratello che Guardi Il Mondo", oltre ai REM e al cast della versione francese di "Notre Dame de Paris" di Cocciante. E SALLY SPECTRA!!!!! (Da segnalare anche un taglio di capelli RIDICOLO di Massimo di Cataldo, un caschetto alla Rolling Stones da far invidia allo stesso Nino D'Angelo)
L Edizione (2000). Per il cinquantesimo anniversario del Festival, torna sul palco Fabio Fazio, questa volta accompagnato da Luciano Pavarotti, Teo Teocoli e Ines Sastre (da molti confusa con Lina Sastri). Wikipedia riporta che in origine doveva essere Amadeus a condurre il Festival, ma che la Rai optò per Fazio visto il successo dell'edizione precedente. A me questo non risulta, anzi a me risulta che Fazio nel '98 non avrebbe proprio firmato se la Rai non gli avesse garantito due edizioni del Festival, e che solo se la prima non avesse avuto successo il contratto sarebbe stato invalidato, e in quel caso sarebbe subentrato un nuovo conduttore (che poteva anche essere Amadeus). Ma naturalmente potrei avere torto io e ragione Wikipedia. Vincono (e praticamente scompaiono subito dopo...) gli Avion Travel con "Sentimento", canzone di rara fattura. Seconda Irene Grandi con "La tua ragazza sempre" e terzo il vincitore annunciato Gianni Morandi con "Innamorato", canzone di rara piattezza, scritta da Eros Ramazzotti. Quarto Max Gazzè con "Il timido ubriaco", quinto Samuele Bersani con "Replay" (premio della critica). 10° posto per il debuttante Gigi D'Alessio, che tanti danni avrebbe fatto alla musica italiana da lì in poi, con "Non dirgli mai", e solo Undicesimi i Subsonica con il loro capolavoro "Tutti i miei sbagli". Al 12° posto si piazza Spagna con "Con il tuo nome", una canzone stra-accusata di plagio perché è identica alla colonna sonora di Braveheart. Penultimo e ultimo Marco Masini e Umberto Tozzi. I giovani fecero tutti pietà (vinse Jenny B con "Semplice sai") e si fecero notare solo Riccardo Sinigallia e Tiromancino che cantarono insieme "Strade" arrivando secondi e per far capire all'inviato Rai di Uno Mattina che non erano "I Tiromancino" bensì Riccardo Sinigallia e Tiromancino, ci vollero quattro collegamenti. 15° Alessio Bonomo con "La Croce", cercatela su Youtube. Per l'angolo "Novella 2000", una piccola curiosità: al nono posto tra i giovani si piazzò Marjorie Biondo che mi risulta essere la sorella della moglie di Fiorello. Meravigliosa l'esibizione di Bono e The Edge con "Ground beneath her feet". Mentre canta, Bono scende tra il pubblico e va verso Mario Merola, che per qualche motivo è in piedi. Gli canta praticamente in faccia, mentre Merola applaude. Bono gli fa un inchino e se ne va.
LI Edizione (2001). Finalmente la Rai si ricorda che nella sua scuderia c'è una cavalla di razza che morde il freno da anni: Raffaella Carrà!!! Poteva essere il più grande successo di tutti i tempi, e invece fu un tonfo epocale!!! Ah, che caduta fu quella!!! Le scelte sbagliate in materia di casting e gli ospiti stranieri "scomodi" crearono grosso scompiglio. Raffaella era affiancata sul palco da Megan Gale ma anche da Massimo Ceccherini ed Enrico Papi che non perdevano occasione per dire parolacce e volgarità. La signora Franca Ciampi ne fu inorridita! Poi arrivò Eminem con una canzone dal testo giudicato omofobo, atteso all'esterno del teatro da un picchetto di tipacci che volevano spaccargli la faccia. Eminem arrivò, cantò, nessuno ovviamente capì una parola della sua canzone, e se ne andò. Molto rumore per nulla. Senonché arrivarono anche i Placebo che, da vero gruppo rock, alla fine dell'esibizione spaccarono gli amplificatori a calci e chitarrate, sommersi da una salva di fischi. Il leader allora si avvicinò al proscenio con fare minaccioso e mostrando al pubblico il dito di una mano, se non sbaglio quello centrale. Per poco non si scatena una rissa, e il giorno dopo tutti a recriminare: "Come osano spaccare gli amplificatori della Rai! E adesso chi paga!!!". In tutto questo la povera Raffaella non riusciva proprio a tenere in mano la situazione, come avrebbe saputo fare Pippone nostro. Fu allora che, dati i guai e l'età di Raffaella Carrà, coniai la famosa battuta "2001, Odissea nell'ospizio". Il festival lo vincono Caterina Caselli e Zucchero... non erano in gara, ma la Caselli produceva Elisa che con "Luce" vinse tra i Big, e i Gazosa che con "Stai con me Forever" vinsero tra i giovani. Zucchero era autore della canzone di Elisa e di quella che si piazzò al 2° posto, Giorgia ("Di sole e d'azzurro"). E poi dice che non sono cose fatte... 3° posto Matia Bazar ("Questa nostra grande storia d'amore". Se qualcuno si ricorda questa canzone gli dò duecentomila lire). Da notare la presenza in gara dell'intramontabile Peppino Di Capri. Ultimi i Bluvertigo con "L'assenzio". Questo ultimo posto lanciò la carriera di Morgan, segnando contemporaneamente la fine dei Bluvertigo. In gara anche i Sottotono, duo hip hop accusato da Striscia la Notizia di aver copiato una canzone degli N'Sync, e per questo presero a calci nelle parti intime il povero Valerio Staffelli che tentava di consegnare il tapiro d'oro. Tra i giovani si fanno notare Francesco Renga, ex voce dei Timoria, Paolo Meneguzzi, i Velvet e Roberto Angelini. Curiosità: al 7° posto si piazza Carlotta con una canzone scritta dai nostri amici Marco De Iaco, Davide Massa e Alex Zuccaro. Eh sì, serve una puntata speciale sui salentini a Sanremo.
LII Edizione (2002). Come dopo il disastro del '91 venne chiamato Pippo a ricostruire il Festival, anche dopo il disastro del 2001 la Rai si affida al Pennellone Nazionalpopolare per ridare lustro alla kermesse. L'edizione del 2002, condotta con Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere, vede un Pippo incredibilmente attento e dimesso, tanto che il tutto risulta scialbo e fila via fin troppo liscio. Da notare solo il fatto che Pippo utilizza di nuovo la sigla "Perché Sanremo è Sanremo" che Pippo Caruso aveva composto per l'edizione del '96, permettendo in un certo senso a se stesso di "riprendere il discorso" lasciato in sospeso negli ultimi sei anni di Festival. All'ennesimo tentativo vincono i Matia Bazar con "Messaggio d'amore", seconda Alexia con "Dimmi come" e terzo quel gran presidente della Siae di Gino Paoli con "Un altro amore". 14° Daniele Silvestri con la sua hit "Salirò" che tutti ricordiamo anche perché il cantautore romano si fece accompagnare durante l'esibizione da un attore (Fabio Ferri) che "ballava" in una maniera molto divertente. Al penultimo posto il primo esempio di gruppo musicale nato da un talent show (Popstars, in onda su Italia 1): le scarsissime Lollipop, che dovevano in teoria essere le Spice Girls italiane... sempre con la gamba di dietro... Oggi una di loro fa la tronista a Uomini e Donne, tanto per dire. Ultimi (20°) i Timoria. Tra i giovani vince la minorenne Anna Tatangelo con "Doppiamente Fragili", e fanno una pessima figura due "figli di": Marco Morandi e soprattutto il vituperatissimo (a ragione) Giacomo Celentano. L'angolo delle curiosità: all'epoca la conduzione del festival su RadioDue era affidata alla Gialappa's Band, i quali fecero notare alla cantante Luisa Corna, con il loro solito spirito goliardico, che indossava un vestito che poco lasciava all'immaginazione, quasi da pornostar. Luisa Corna si incazzò e li mandò a quel paese in diretta nazionale...
Un ricordo speciale per la seconda classificata tra i giovani, la talentuosissima Valentina Giovagnini ("Il passo silenzioso della neve") che ci ha lasciati troppo presto.
LIII Edizione (2003). Pippo con Serena Autieri e Claudia Gerini. Vince Alexia con "Per dire di no", 2° posto Alex Britti ("7000 caffè"), 3° posto Sergio Cammariere ("Tutto quello che un uomo"). Il terzo posto di Cammariere è meritato, ma la vera domanda all'epoca era... è chi cazzu è Sergio Cammariere!!?!?!?!?!?! Era un cantautore pianista conosciuto soprattutto a Roma e giunto sul palco dell'Ariston dopo una campagna mediatica che lo ha fatto conoscere in fretta e furia al grande pubblico, giusto per giustificare la presenza tra i Big. I Negrita arrivano al 17° posto con "Tonight". Tra i giovani un sacco di salentini: vince DOLCENERA con "Siamo tutti là fuori", Elsa Lila è 8ª con "Valeria" e Daniela Pedali 11ª con "Vorrei". Da segnalare l'esibizione di Peter Gabriel con "Growing Up", canzone che, come durante i suoi concerti, esegue dall'interno di una "Zorb ball", una grande "palla" trasparente che rimbalza sul palco. La cosa più scandalosa del festival? Il bacio in bocca tra Baudo e Luciana Littizzetto. Capirai...
LIV Edizione (2004). I 2000 sono stati anni difficili per il Festival, e l'edizione del 2004 ne segna il punto più basso (anche se l'edizione meno vista sarà quella del 2008). La conduzione viene affidata a Simona Ventura solo poche settimane prima della messa in onda, e il direttore artistico Tony Renis, in rotta con tutte le case discografiche, dovette incassare un boicottaggio pressoché totale! In questo modo lui e l'altro direttore artistico Gianmarco Mazzi (di cui avremo modo di parlare diffusamente più avanti) dovettero "arrangiarsi". Solo 22 cantanti in gara, per lo più sconosciuti, niente nuove proposte, formula rivoluzionata. I 22 artisti si rinchiudono tutti insieme presso il Centro Europeo Tuscolano di Mogol per preparare il Festival al meglio. Vince Marco Masini con "L'Uomo Volante", e non c'è molto altro da segnalare se non "Guardami negli occhi" di Paolo Meneguzzi, "Le ore piccole" di Neffa, "Crudele" di Mario Venuti, e soprattutto "Guardastelle" di Bungaro. La canzone migliore del festival resta comunque quella cantata da Paola Cortellesi, ovvero "No perditempo No". Un capolavoro di comicità che a me mi commuove, con una musica bellissima (composta dal maestro Rocco Tanica)!!! https://www.youtube.com/watch?v=wXM-TEv7Q60
Per la prima volta nella storia della televisione italiana, Sanremo viene battuto negli ascolti da un'altra trasmissione. Accade durante la terza serata (quella del giovedì), e a infilare la lama nella carne molle di Simona Ventura è Barbara D'Urso col suo Grande Fratello!
LV Edizione (2005). Paolo Bonolis monta in groppa al carrozzone sanremese con l'ingrato compito di recuperarne il relitto lasciato alla deriva dalla precedente gestione. Si fa aiutare da Antonella Clerici e Federica Felini. E ci è questa? Boh: è bona! Dall'assenza di categorie dell'edizione precedente arriviamo all'eccesso di categorie di questa edizione: ben 5! Uomini - Donne - Gruppi - Giovani - Classici. I migliori 3 di ogni categoria vanno in finale, dopodiché c'è un vincitore per ogni categoria e poi un vincitore TOTALE. Che casinu...
Senza tirarla inutilmente per le lunghe (tanto a tutto questo casino non corrispose né qualità né scandalo), arriviamo alla classifica finale: vince Francesco Renga con "Angelo". Secondo per l'ennesima volta Toto Cutugno (con Annalisa Minetti), terza Antonella Ruggiero. Da segnalare il debutto di La Differenza, dei Modà e dei Negramaro. Durante l'esibizione dei Negramaro (che si piazzarono malissimo non raggiungendo la finale) ci fu un problema tecnico, notato solo da Caterina Caselli, a dire la verità, per cui i ragazzi a fine serata si esibirono di nuovo. Sanremo per loro fu un disastro ma le radio li pompavano moltissimo e anche nelle trasmissioni non musicali tutti i conduttori non mancavano di avere parole di apprezzamento per il sestetto copertinese. Il resto è storia. In gara anche Nicola Arigliano e Franco Califano con la sua "Non escludo il ritorno". Tra gli ospiti lo sconosciuto Povia che presenta "I Bambini Fanno Oh...", gettando così il seme per la sua futura vittoria. Due tragici eventi scandiscono il Festival. Durante la prima serata Paolo Bonolis dà la notizia della morte di Alberto Castagna. In seguito si dà la bella notizia della liberazione della giornalista Giuliana Sgrena rapita in Iraq, ma la gioia dura poco: giunge la tragica notizia della morte di Nicola Calipari, l'uomo dei servizi segreti che aveva organizzato la liberazione della Sgrena, ucciso da "fuoco amico".
LVI Edizione (2006). Via Bonolis, arriva Giorgio Panariello con Ilary Blasi e Vittoria Cabello. Quattro categorie anziché cinque (scompaiono i Classici) ma regolamento sostanzialmente invariato. Come accennavo prima, vince Povia con "Vorrei avere il becco", tra le polemiche per i suoi riferimenti nel testo ai piccioni. In effetti il tratto distintivo di Povia è proprio questo: testi brutti o forzatamente provocatori e "politicamente scorretti" su musiche belle. Non si renderà mai conto che avrebbe avuto successo anche senza le sue provocazioni. Ma proprio di queste "provocazioni" vivrà in questo e negli anni successivi il Festival, e il direttore artistico Gianmarco Mazzi cavalcherà l'onda e anzi la alimenterà. Se fossimo all'epoca di Tangentopoli, Mazzi sarebbe tra gli indagati. Dirige il Festival dal 2004 al 2012. Qui una breve biografia. http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=MAZZI+Gianmarco.
Vince Povia, secondi i Nomadi con "Dove si va", terza la Tatangelo con "Essere una donna" di D'alessio - Mogol. Testo assimilabile a quello della coppia Sabrina Salerno - Jo Squillo. Si fanno notare gli Zero Assoluto ("Svegliarsi la mattina") e Dolcenera propone "Com'è straordinaria la vita". Ma il polverone vero lo alza Anna Oxa che presenta un brano immensamente lontano dalla classica canzone sanremese ma anche dalla canzone italiana e dalla canzone tout-court: "Processo a me stessa"! Panariello in conferenza stampa la difende ma la critica e il pubblico la distruggono, soprattutto dopo l'esibizione con un coro polifonico da funerale mi pare albanese. In realtà fuori del contesto sanremese la canzone è un autentico capolavoro, intensa e poetica e interpretata, come sempre, alla perfezione da una delle migliori cantanti italiane. In quell'occasione però Anna Oxa rischiò la pelle. Tra i giovani vince Riccardo Maffoni, il solito raccomandato, che la spunta su Simone Cristicchi ("Che bella gente") e L'Aura ("Irraggiungibile").
LVII Edizione (2007). Pippo Baudo e Michelle Hunzicker alla conduzione dell'ennesimo Festival scialbo e privo di guizzi veri, fatta eccezione per qualche polemicuccia. Si torna a due sole categorie. Vince Simone Cristicchi con "Ti regalerò una rosa" ma viene criticato dalle stesse persone che lui voleva portare all'attenzione dell'opinione pubblica: i ricoverati negli istituti di igiene mentale. Al Bano arriva di nuovo secondo ("Nel perdono") e terzo tale Piero Mazzocchetti con "Schiavo d'amore". Tra i giovani vince Fabrizio Moro con "Pensa", mentre degli altri non resta nessuno, a parte Elsa Lila e la bestemmia che si sentì chiaramente poco prima che il Maestro Alterisio Paoletti desse il via alla sua canzone "Il senso della vita".
LVIII Edizione (2008). È il punto più basso del Festival dal punto di vista degli ascolti. Pippo Baudo con Chiambretti, Bianca Guaccero e Andrea Osvart riescono a confezionare il disastro, battuti negli ascolti nientemeno che da una puntata qualsiasi de I CESARONI!!! La cosa migliore di questo festival fu il dopofestival condotto da Elio e le Storie Tese. Vincono Giò di Tonno e Lola Ponce con una bruttissima canzone di Gianna Nannini "Colpo di fulmine", 2° posto Anna Tatangelo con "Il mio amico" (gay), 3° posto per Fabrizio Moro con "Eppure mi hai cambiato la vita". E poi i soliti: Toto Cutugno, Paolo Meneguzzi, Gianluca Grignani, e molti altri, nessuno con una canzone che sia rimasta, tranne forse Tricarico con "Vita tranquilla". Tra i giovani ci prova senza successo Daniele, il figlio di Dodi Battaglia. Vince "L'amore" dei Sonohra, due di quelli che se li trovi per strada gli dai uno scappellotto intimando loro di tornare a scuola (o di farsi almeno le canne). Durante la serata finale, Elio e Le Storie Tese, vestiti con abiti settecenteschi, intonano "Largo al factotum" dal Barbiere di Siviglia, pronunciando così sul palco dell'Ariston per un numero impressionante di volte la parola "Figa...ro"
LIX Edizione (2009). Torna a Sanremo Paolo Bonolis che ogni sera si farà accompagnare da altri conduttori, tra cui Luca Laurenti e... Maria De Filippi! Infatti vince suo figlio Marco Carta con "La forza mia". Secondo è Povia con "Luca era gay". Miiiiiiii, le polemiche su 'stu Luca ca era gay e mo' sta con lei... Matonna ce nci fuei!!! "Luca era gay, Matonna ce nci fuei!", o anche "Luca era gay, e mo' ce cazzu vuei?". Opinonisti, controopinionisti, Bruno Vespa, Controbruno Vespa, mazzate, fiaccolate, minacce di morte... e Gianmarco Mazzi gongolava nell'ombra... Terzo un inutile Sal Da Vinci... Per regolamento si accede alla finale tramite televoto, Al Bano ce la fa (con "L'amore è sempre amore"), mentre resta fuori Dolcenera con "Il mio amore unico", ma quasi scoppia una piccola polemica sul televoto e sul numero di codice di Al Bano e Dolcenera. Si paventa la possibilità che Al Bano abbia fregato i voti di Dolcenera. Ma al solito, non se ne seppe più nulla. Grandi gli Afterhours con "Il paese è reale", canzone troppo bella per Sanremo, infatti non arriva in finale. Tra i giovani vince Arisa con "Sincerità" e seconda arriva Malika Ayane con "Come le foglie" scritta da Giuliano. Nulla di fatto per la figlia di Red, Chiara Canzian e la figlia di Zucchero, Irene Fornaciari. Karima, figlia di Maria de Filippi, arriva terza. Devi anche sapere in che famiglia nascere.
LX Edizione (2010). Si apre una nuova decade per il Festival, nella speranza di tornare ai fasti degli anni '90. Sull'onda dell'entusiasmo per i recenti successi televisivi, sale sul palco dell'Ariston Antonella Clerici, per un'edizione insipida come una degli anni '70... Vince i figlio di Maria Valerio Scanu con la canzone dei luoghi e dei laghi "Per tutte le volte che", scritta da un altro figlio, Pierdavide Carone. Secondi il trio Pupo, Emanuele Filiberto e un tenore che non mi ricordo neanche come si chiama. Terzo il figlio di X Factor Marco Mengoni con "Credimi ancora". Quarta un'altra figlia di X Factor, Noemi con "Per tutta la vita". I figli di X Factor quantomeno si sono riscattati, a differenza di Carta e Scanu... Tra i giovani vince tale Tony Maiello e al terzo posto si colloca Nina Zilli con "L'uomo che amava le donne". Per la prima volta nella storia di Sanremo i maestri d'orchestra si ribellano alla decisione della giuria e buttano all'aria gli spartiti in segno di protesta perché Malika, Noemi e Cristicchi non sono entrati in finale e invece ci è entrato il trio Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici. Il meccanismo del televoto fu messo sotto inchiesta e la Rai venne multata per un sacco di soldi. E poi dice che no so cose fatte...
LXI Edizione (2011). Presenta Gianni Morandi, con Belen ed Elisabetta Canalis e con Luca e Paolo. L'andazzo è lo stesso degli ultimi anni, con poche canzoni incisive sia tra i big che tra i giovani, anche perché si riduce drasticamente il numero di partecipanti, solo 14 big e 8 giovani. Vince Roberto Vecchioni con "Chiamami ancora amore", Secondi i Modà con la figlia di Maria, EMMA!!! Terzo posto per l'inossidabile Al Bano con "Amanda è libera". Il resto è fuffa, con la solita canzone orribile di Anna Tatangelo: "Bastardo". Neanche i figli di X Factor si fanno valere... Tra i giovani vince Raphael Gualazzi, uno degli artisti più sopravvalutati degli ultimi anni, che poi parteciperà all'Eurofestival. Roberto Benigni si produce in una sentita esegesi dell'inno di Mameli, perché siamo nel 2011 e l'Italia compie 150 anni. Nient'altro da segnalare. Ah sì, Luca e Paolo e la loro parodia "Ti sputtanerò". Luca e Paolo introducono il loro intervento dicendo di voler omaggiare le grandi coppie comiche della storia italiana. Nella fattispecie la coppia comica, che tanto ha dato alla comicità in Italia, è formata da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini.
LXII Edizione (2012). Di nuovo Morandi, con Rocco Papaleo e Ivana Mrazova. Dice, e ci ete? Boh: è bona! La prima sera però Ivana ha la cervicale quindi non è in grado di entrare in scena. Gli autori hanno una grande idea: richiamiamo Belen e la Canalis!!! E qui succede l'impensabile. Come dice il film "Amici miei", che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione! E così, con un colpo davvero da maestro, Belen Rodriguez coglie al volo l'opportunità che le si presenta di rendere memorabile quell'unica serata che le è stata concessa a Sanremo 2012: si tatua una farfallina a pochi centimetri dalla farfallona, indossa una mutanda invisibile e un abito con uno spacco inguinale e scende la scalinata dell'Ariston procurandosi di tenere ben aperto il suddetto spacco. I 15 secondi che cambiano la storia della televisione e la carriera e la vita stessa di Belen Rodriguez, che passa da superbonazza ma anche intelligente e brava cantante a zzucculona di prima categoria, strapagata e superdiva! Standing Ovation!!! Dopo questo, cos'altro conta? Sì vabbé, il lunghissimo monologo di Celentano... bla bla bla... il compenso di Celentano, bla bla bla... Le polemiche non sono più quelle di una volta.
Sì vabbè, vince Emma nostra con "Non è l'inferno", dopodiché litiga con l'autore Kekko dei Modà perché si dimentica di ringraziarlo e di telefonargli... Seconda Arisa con "La notte" e terza Noemi con "Sono solo parole". L'improbabile coppia Gigi D'Alessio - Loredana Bertè arriva quarta... e via via gli altri. Tra i giovani da segnalare solo Erica Mou e la sua "Nella vasca da bagno del tempo" e una delle canzoni che mi fanno più ridere: "Carlo" di Celeste Gaia Torti. Emma ha la singolare caratteristica di essere sia figlia di Maria che figlia di un Talent: prima di "Amici" infatti aveva vinto "Superstar", talent show di Italia 1 che intendeva formare un trio femminile sotto l'etichetta della Universal. Ma poi per una serie di motivi il progetto naufragò.
Infine... tra i big di questa edizione, Pierdavide Carone si piazza quinto con "Ninì", canzone scritta con Lucio Dalla il quale dirige l'orchestra e interviene con alcuni vocalizzi. Sarà l'ultima esibizione pubblica del grande Lucio. Standing ovation anche per lui, decisamente più meritata.
LXIII Edizione (2013). Torna a Sanremo Fabio Fazio, ancora una volta sull'onda del grande successo di una sua trasmissione televisiva: "Che tempo che fa". Si porta appresso la sua nuova compagna di banco Luciana Littizzetto e la coppia promette scintille. Il regolamento prevede una nuova idea geniale per fare soldi col televoto: ogni cantante presenta due canzoni, e il pubblico da casa deciderà quale delle due potrà andare avanti. Wow! Ovviamente i cantanti portano una canzone che considerano buona e una ciofeca totale che di certo non sarà votata. Qualcuno (tipo Ron) fa male i calcoli ed è costretto a cantare una cosa che lui stesso avrebbe scartato... Tutto il Festival è permeato dallo (ammettiamolo) stomachevole buonismo di Fabio Fazio, che si colloca all'estremo opposto rispetto alle trovate provocatorie di Gianmarco Mazzi, e che per questo non è meno disturbante. Vince Marco Mengoni con "L'essenziale", secondo posto e tutti i premi collaterali per Elio e Le Storie Tese con la loro "Canzone Mononota", che in realtà ha una sola nota nella melodia, ma l'armonia e l'arrangiamento rutilano! Terzi gli immancabili Modà che ormai hanno a Sanremo il posto fisso. E poi i soliti, Malika, Silvestri e un Max Gazzè che porta una canzone ("Sotto casa") di cui credo nessuno sia mai riuscito a "sentire" il testo. Io ci provo ogni tanto, ma proprio non capisco neanche una parola!!! Debutta la figlia di Maria Annalisa, che per regolamento non si può criticare ma si può solo dire che è una bonazza. Carine le canzoni dei Marta sui Tubi, 12° posto con "Vorrei", e di Simona Molinari, 13° posto, non debuttante a Sanremo ma rivelazione del Festival. Tra i giovani il nostro Antonio Maggio con "Mi piacerebbe sapere" sbaraglia la concorrenza. Secondo posto per tale Ilaria Porceddu, che tutto sommato uno stozzo di nome d'arte se lo poteva anche procurare, e terzo posto per Renzo Rubino e la sua canzone omo: "Il postino (amami uomo)". Maurizio Crozza imita Berlusconi e un facinoroso lo interrompe urlando che non gliene frega niente della satira politica, lui ha pagato per sentire le canzoni. Pare che fosse un salentino... Basta.
LXIV Edizione (2014). Ancora Fazio e la Littizzetto e i loro insopportabili siparietti in cui si parlano addosso, con Fazio che tenta di non far parlare la Littizzetto e Luciana che si distrae mentre sta presentando i cantanti. Roba da tirare il telecomando al televisore. All'inizio della prima puntata un tizio minaccia di buttarsi dal balcone se Fazio non legge una lettera. Fazio la legge. Ma si vede lontano un miglio che è tutto finto. Durante la terza serata di nuovo una specie di contestazione e questa volta Fazio dice sì lo abbiamo organizzato noi ah ah ah! E io che mi agitavo sul divano con una certa insofferenza, ripensando a quei bei sanremi di una volta. Meno male che almeno tra gli ospiti c'è Stromae completamente ubriaco a cicala. Io già stavo esultando... ma poi viene fuori che sta solo interpretando il brano. Uffa.
Vince Arisa con "Controvento", secondo Gualazzi con "Liberi o no", terzo Renzo Rubino con "Ora". Carina "L'unica" dei Perturbazione. Riccardo Sinigallia si fa escludere perché il brano non è un inedito. Tra i giovani vince Rocco Hunt, il rapper più buonista dell'intero universo con "Nu juorno buono", gli altri neanche li nomino. Fuffa, fuffa, fuffa, fuffa e fuffa.
LXV Edizione (2015). Ci siamo, la 65ª edizione, quella che si è appena conclusa, quella condotta da Carlo Conti. Diciamo subito che (sempre nel contesto della manifestazione) Conti è risultato il miglior conduttore tra tutti i non-baudo. Non ci è voluto molto, è bastato non credersi la "primadonna" del Festival. Le vallette Emma e Arisa sono state la quintessenza dell'insipidità, mentre le canzoni (sarà che ci siamo assuefatti...) sono risultate più gradevoli e se me ne ricordassi almeno una ve lo potrei provare. Ha vinto il trio Il Volo, così Tony Renis si è preso una bella rivincita sui suoi detrattori del 2004. Seconda Malika e terzo Nek, che se non altro ha dimostrato di essere un grande professionista, quasi vecchia scuola. Tra i giovani fa incetta di premi Caterina Caselli alias Giovanni Caccamo. Per il resto non è successo assolutamente niente. Pare che Emma e Arisa si guardassero in cagnesco, e si capissero! Ma a noi non hanno mostrato niente, non un litigio, non uno schiaffo, che ne so, uno straccio di caduta dalle scale, un idiota che minaccia di buttarsi dal balcone, una tetta di fuori, un metalmeccanico che contesta. Sì quelli dell'Ilva ci hanno provato, ma non ci hanno creduto veramente, non ci hanno messo tutti se stessi. Non c'è neanche più il maestro Mario Merola tra il pubblico, che ogni tanto il suo minishow lo faceva. Niente scandali del Totip, niente scandali sul televoto, nemmeno un Fiorello che bacia in bocca il presidente della Rai o tocca il pacco a Carlo Conti. E di questo passo dove andremo a finire? Non ci sono i cantanti, non ci sono gli autori, non ci sono i cavalli pazzi... che senso ha giunti a questo punto, il Festival della Canzone Italiana? Andiamo avanti per inerzia finché le cose non cambiano? In passato ha funzionato. Massì, perché no. Tanto, a chi dobbiamo dare conto?
Fine della Seconda Parte della Seconda Puntata.
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Cominciamo dunque, e tuffiamoci in una delle decadi più vibranti dell'intera storia del Festival!
XL Edizione (1990). La nuova decade si apre con una rivoluzione che ha quasi del copernicano! Gli organizzatori decidono di abbandonare la tradizionale location del Teatro Ariston, che ospitava il Festival fin dal lontano 1977 (In precedenza, dal 1951 al 1976, era stato il Salone delle Feste del Casinò di Sanremo a ospitare la kermesse canora), e di spostare baracca e burattini presso un luogo più capiente e più comodo da raggiungere... soprattutto dove c'era più spazio per parcheggiare... Il Mercato Dei Fiori di Sanremo, che in realtà non si trova neanche a Sanremo. Il capannone del mercato venne trasformato in teatro e chiamato "Palafiori" e poteva ospitare ben 5000 persone. Tuttavia l'acustica faceva cagare, e in più ci svolazzavano dentro i pipistrelli. Red Canzian dovette scacciarne uno dalla spalla di Dodi Battaglia durante l'esibizione dei Pooh... Fu un vero peccato, poiché proprio dal 1990 tornava a Sanremo l'ORCHESTRA, che non si era mai vista nelle edizioni ospitate all'Ariston. Il regolamento prevedeva inoltre un "ritorno al passato" con l'abbinamento degli artisti stranieri a quelli italiani. Tornò a presentare Gabriella Carlucci, quando era ancora un essere umano, accompagnata da un CECATISSIMO (e purtroppo criticatissimo) Johnny Dorelli. Vincitori, ampiamente annunciati, risultarono essere i Pooh con "Uomini Soli". Durante una delle esibizioni il buon Roby Facchinetti prese una stecca epocale, ma erano ancora gli anni in cui se non altro diceva "Può" invece di "Puà". Cominciò a cambiare vocale a partire dal tour successivo a Sanremo. I quattro orsacchiotti erano abbinati a Dee Dee Bridgewater ("Angel of the night"). Toto Cutugno ("Gli amori") arrivò secondo, ed era abbinato nientedidopodomanidimenodiché, a RAY CHARLES!!! che cantò una canzone solo vagamente simile a quella di Toto Cutugno ("Good love gone bad"). Ci sono pezzi accusati di plagio che assomigliano di più all'originale rispetto a questa STESSA canzone cantata in due versioni diverse. Ma tant'è... Il buon Charles tra l'altro rischiò l'osso del collo poiché il suo piano si trovava su una piattaforma rialzata, e lui non si accorse (ovviamente...) di avere lo sgabello sull'orlo del baratro. Ma finì tutto bene. Al terzo posto giunsero quelli che vennero poi considerati i veri vincitori: Amedeo Minghi e Mietta (che già avevano vinto l'anno precedente nella sezione giovani, andate a rileggervi la scorsa puntata), con la canzone "Vattene Amore", quella di "E ancora ti chiamerò TROTTOLINO AMOROSO E DUDDÙ DADDADDÀ...", abbinati addirittura a Nikka Costa ("All for the love"), ancora diciassettenne ma non più la bambina prodigio di "On My Own". Non furono rivelate le posizioni in classifica delle altre canzoni, ma dell'edizione sopravvivono "La nevicata del 56" di Mia Martini (Premio della critica), e la canzone vincitrice della sezione giovani "Disperato", di quel Marco Masini che fu la più grossa rivelazione del Festival dall'epoca di Eros Ramazzotti. Io che sono un cialtrone ricordo anche "La lambada strofineira" di Armando De Razza... Tra l'altro tra gli stranieri c'erano anche i Kaoma, divenuti famosi proprio grazie alla Lambada, abbinati ad Anna Oxa che cantò "Donna con te" dopo che Patti Pravo aveva rinunciato a partecipare all'ultimo momento. Altri stranieri: La Toya Jackson (sorella di Michael, con Marcella e Gianni Bella), Toquinho (con Paola Turci), Sarah Jane Morris (con Riccardo Fogli), gli America (con SANDRO GIACOBBE) e addirittura Miriam Makeba! (con Caterina Caselli). Ospiti: Liza Minnelli,Tina Turner, Rod Stewart... e Renato Pozzetto. Questo capitolo è piuttosto lungo, ma ripeto: la XL Edizione è una delle più importanti nella storia del Festival, segna un punto di svolta, una nuova fase.
XLI Edizione (1991). L'esperimento del Palafiori era fallito miseramente, così nel '91 si torna all'Ariston. La conduzione viene affidata a due imbranatissimi conduttori: il bell'Andrea Occhipinti e la bonazza per antonomasia, l'unica e sola Giovannona Coscialunga in persona, la meravigliosa Edvige Fenech. Come tutte le bonazze, non era fatta per parlare su un palco. I due inanellarono una serie di gaffes e strafalcioni che rinverdirono i fasti dell'Edizione dei "Figli di", culminati con un ringraziamento allo sponsor: le cucine SCATOLINI. In quattro serate non riuscirono una sola volta a pronunciare nella maniera esatta il titolo della canzone dei Ladri di Biciclette "Sbatti ben su del Be Bop". Ma il massimo venne raggiunto durante la serata finale, quando, giunta all'ultimo collegamento, l'inviata presso la giuria demoscopica (presso la sede della mitica DOXA) Maria Pia Biscotti, innamorata pazza di Andrea Occhipinti, rivelò in lacrime il suo amore in uno dei momenti più tragicamente esilaranti di tutti e 65 gli anni di storia del Festival. C'erano di nuovo gli stranieri abbinati agli italiani, e questa volta i vincitori annunciati erano ben tre: Umberto Tozzi, e i debuttanti Riccardo Cocciante e Renato Zero. Questi ultimi arrivarono primo ("Se stiamo insieme") e secondo ("Spalle al muro"), e Tozzi ("Gli altri siamo noi") fu quarto. Al terzo si inserì Marco Masini con "Perché lo fai?". Cocciante era abbinato a Sarah Jane Morris ("I'm missing you"), Renato Zero a una panterosissima vampirissima androginissima Grace Jones ("Still life"), Masini a Dee Dee Bridgewater ("Just tell me why") e Umberto Tozzi a Howard Jones ("Other people are us"). Segnaliamo anche Ute Lemper con Enzo Jannacci, Gloria Gaynor con Gianni Bella, Randy Crawford con Grazia di Michele e la compianta Ofra Haza con Raf. Fu anche l'edizione di Jo Squillo e Sabrina Salerno e la loro indimenticabile "Siaaamooo Dooonneee... Oltrallegambec'èddippiùùùù...". Tra i giovani vinse Paolo Vallesi, battendo ben due salentini: Rudy Marra e Patrizia Bulgari (ma, come già detto, sui Salentini a Sanremo faremo una puntata speciale).
Ma per quanto mi riguarda, il 1991 fu il meraviglioso anno di "Spunta la luna dal monte" del compiantissimo Pierangelo Bertoli e dei Tazenda. Un breve aneddoto. Il 6 agosto del 2006 doveva tenersi un concerto di Andrea Parodi, il leader dei Tazenda, a Santa Caterina di Nardò. Io c'ero, non potevo non esserci. Il palco era allestito, le sedie schierate, il cuore a mille. D'un tratto dal mare o dal nulla arrivò una tromba d'aria, accompagnata da un terribile acquazzone. L'americana del palco rischiò di venire giù, l'amplificazione riportò seri danni. Io assistevo alla scena al riparo all'interno della tabaccheria di Gino Tondo. Quando smise di piovere, si capiva che del concerto non se ne sarebbe fatto nulla, e mestamente me ne tornai a casa. Seppi poi che nelle ore successive, Andrea Parodi, seduto al bar con la sua chitarra, aveva cantato per quei pochi fortunati che erano rimasti lì. Questo il 6 agosto. Per il 17 ottobre, Andrea aveva fissato una data in Paradiso.
XLII Edizione (1992). Torna Pippo Baudo, inaugurando la tradizione che dice "Se il conduttore di quest'anno fa schifo, l'anno prossimo chiamiamo Pippo Baudo!". Mancava dall'87 il Pippone nazionale, ma il suo ritorno fu trionfale! Ad accoglierlo sul palco dell'Ariston nientemeno che il mitico CAVALLO PAZZO, che faceva il "disturbatore" di mestiere, che si mise a urlare "Questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali!". Gli uomini della sicurezza lo acchiapparono al volo e lo trascinarono fuori a forza, portandosi appresso lo stesso Pippo, che col suo solito aplombe, liberatosi della morsa dei body guards, ricordò che lo stesso tizio aveva rotto i coglioni anche pochi mesi prima durante un'altra manifestazione sempre condotta da lui. Vabbè. (Per la cronaca, Mario "Cavallo Pazzo" Appignani morì poi nel 1996). Fu anche l'anno in cui Pupo dichiarò ufficialmente che nel 1984 era arrivato quarto perché si era letteralmente comprato i voti, spendendo un mucchio di soldi in cartelle del Totip... Non ci sono più gli stranieri in gara. Vince Luca Barbarossa con "Portami a ballare", 2° Mia Martini ("Gli Uomini non Cambiano"), che, se vi ricordate, doveva vincere ma poi siccome si era sparsa la voce che avrebbe vinto non vinse per non dare adito alle voci che dicevano che il Festival era truccato. Ma forse anche queste erano solo voci... 3° posto per Paolo Vallesi ("La forza della vita"). Inoltre, tra i giovani vincono Aleandro Baldi e Francesca Alotta con la mitica "Non Amarmi", mentre solo sesto si piazza il più che mitico Alessandro Canino con la sua immortale hit "Brutta" ("Bruuuutta, cu scetti quantu si bruuutta..."). Storica anche l'esibizione degli Aeroplanitaliani con "Zitti zitti" che prevedeva 30 secondi di silenzio totale durante l'esibizione ("Parole Parole che sono rumore, Parole che sono Rumore Rumore, Silenzio!"). Luciano De Crescenzo notò che se avessero avuto l'ardire di fare una cosa di queste al Festival Di Napoli, gli Aeroplanitaliani si sarebbero beccati una pernacchia da medaglia d'oro!
XLIII Edizione (1993). Ancora Pippo Baudo al timone, questa volta con Lorella Cuccarini. Vince (amplissimamente annunciato) Enrico Ruggeri con la profetica "Mistero". All'annuncio del vincitore, dal pubblico si levò una salva di fischi molto molto imbarazzante, Pippo era in grande difficoltà e la regia inquadrò sempre e solo il palco senza staccare mai sulla platea... Secondo posto per la bella "Dietro La Porta" di Cristiano De Andrè, e terzo posto per Grazia di Michele e Rossana Casale con "Gli amori diversi". Ma questa fu in realtà l'edizione dei giovani. Stravinse una giovanissima ragazza emiliana con una voce di pica che ancora oggi ti scriddhra le orecchie, e la "s" strana... ma sì è proprio lei, LAURONA PAUSINI!!! "Maaarco senandatoenoritornappiù... Il treeeno dellesettettrentasensalui...". Pippo la elogiò per la voce e per la grande professionalità, sottolineando il fatto che a diciassette anni sapeva già usare il microfono come avrebbe fatto un'artista ben più scafata, avvicinandolo o allontanandolo dalla bocca in base alla potenza del canto. A non poche persone queste frasi suggerirono metafore scollacciate. Al secondo posto Gerardina Trovato con "Non ho più la mia città", al terzo Nek con "In te". Tornò anche Alessandro Canino con "Tu Tu Tu Tu", ve la ricordate? "Tu tu tu tu cuore occupato, resterò nel tuo pigiama, un bottone innamorato e niente più...". Non riuscì a entrare in finale "Caramella", canzone dal testo altamente pedofilo dello sconosciuto allora come oggi Leo Leandro, che cantava con un berretto in testa che ti impediva di vederne gli occhi, e aveva con sé un oboe col quale suonava tre note e le sbagliava pure.
XLIV Edizione (1994). Ancora Pippo Baudo, questa volta con Cannelle (ve la ricordate? La negracciona che faceva la pubblicità delle Morositas) e Anna Oxa nell'inedito ruolo di valletta. Se la storia di Sanremo a puntate dovesse mai avere un prosieguo, Anna Oxa sarebbe oggetto di uno speciale (e Loredana Bertè di un altro), perché la storia di Sanremo è legata a doppio filo alla carriera di Anna Oxa. Ma, appunto, questa è materia per una prossima puntata. Si porta a casa il premio Aleandro Baldi, che con la sua tutto sommato insipida "Passerà" riesce a beffare la meravigliosa e sorprendente "Signor Tenente" di Giorgio Faletti, e la melensa "Strani Amori" di una Laura Pausini superlanciata verso il successo mondiale. Zarrillo arriva quinto con "Cinque Giorni", ma ancora una volta sono i giovani a farla da padrone. Vince Andrea Bocelli con "Il mare calmo della sera", mentre al quarto posto si piazza Irene Grandi con "Fuori" (quella che a mio modesto parere a tutt'oggi è la sua canzone migliore) e soprattutto si piazza immeritatamente solo al settimo posto Giorgia con "E poi", quella che a mio modesto parere a tutt'oggi è la sua canzone migliore. Tra i campioni, ultima apparizione di Alessandro Canino (16°) ma soprattutto un 19° posto rifilato alla "Squadra Italia", ovvero un gruppo vocale formato da personaggi davvero storici della musica italiana: Nilla Pizzi, Jimmy Fontana (a cui non funziona il microfono per cui quando canta sembra più che altro un pesce che muove la bocca, ahilui...), Giuseppe Cionfoli (non più Frate... ma ovviamente non lo era mai stato), Lando Fiorini (il cantore di Roma), Rosanna Fratello (quella che era una donna, non era una santa), Wilma Goich, Mario Merola, Gianni Nazzaro, Wess (quello di Wess e Dori Ghezzi, "E non ci lasceremo maaaiiii, abbiamo troppe cose insieme..."), Toni Santagata (Quello di "Ce si mangiau la zita alli sette sere") e Manuela Villa, figlia (forse, c'è ancora un processo in ballo per la gioia di Barbara D'Urso) di Claudio Villa.
Ma tutto questo non era che il riscaldamento per quello che sarebbe stato l'evento mediatico del millennio presente e futuro: la
XLV Edizione (1995). Quarto anno consecutivo per Pippo Baudo, che mai si sarebbe aspettato (e invece sì) che durante la diretta della terza serata sarebbe successo l'impensabile!!! Un uomo, in jeans e maglioncino con decorazioni jackard, si siede sul muretto del balconcino aggettante la galleria dell'Ariston e minaccia di buttarsi di sotto! Pippo è in platea che intervista un ospite quando si rende conto di quello che sta accadendo. All'inizio, quando ancora non ha capito bene quale sia la situazione, dà all'uomo dello scriteriato! Poi si rende conto del rischio e, senza por tempo in mezzo, abbandona il suo ospite e vola in galleria! Protetto da un cordone di poliziotti e carabinieri Pippo scavalca il muretto della galleria e arriva sul balconcino dei fonici dove il sedicente suicida, dando le spalle al palco, è seduto con una gamba dentro e una pericolosamente penzolante fuori. Pippo cerca di calmarlo dicendogli "Qual è la ragione?" "Pippo, sono disperato!" "Lo so che sei disperato, ma così non succede niente" "Pippo aiutami!" dice l'uomo con voce strozzata, e Pippo, con voce ancora più strozzata e concitata, promette: "Non ti preoccupare, ti prometto che ti aiuto io! Vieni qui, DAMMI UN BACIO!" "Pippo, tu mi farai arrestare!" "No, tranquillo! Non ti faccio arrestare! La mia parola d'onore!". L'uomo risale sul balcone, abbracciato da Pippo come neanche il figliol prodigo tornato alla casa natia, poi viene consegnato alle forze dell'ordine mentre Baudone torna sul palco letteralmente a cavallo di una grandiosa ovazione del pubblico: Pippo, il Salvatore Di Suicidi, il Sommo Protettore dei Disperati, il... il... negli anni la notizia che fosse tutto preparato è venuta fuori più volte, ma quale sia la verità a noi non è dato saperlo. In un modo o nell'altro, in quei dieci minuti si è scritta una pagina della Storia d'Italia!!! Dopo questo, tutto il resto passa in secondo piano. Vince Giorgia con "Come Saprei", ma in realtà è il risarcimento per l'anno precedente. Secondo posto per Gianni Morandi e Barbara Cola (In Amore, la sapete di sicuro: "Dimmi dove, quando, quando, dove... Ti supererò..."). Terza Spagna con "Gente come noi". Quarto Bocelli con "Con te partirò" e quinto Fiorello con "Finalmente tu". Fiorello all'epoca era fidanzato con la valletta Anna Falchi, e si mormorava che dai camerini spesso uscissero urla inequivocabili! Toto Cutugno con la mitica "Voglio andare a vivere in campagna" arriva solo 17°. Al 18° posto Sabina Guzzanti e la Riserva Indiana, ovvero David Riondino e una sfilza di personaggi con la tessera del Partito Comunista, con in testa "Grande Capo Vento Nei Capelli" Sandro Curzi e con NICHI VENDOLA, Mario Capanna, Antonio Ricci, Daria Bignardi, Ermete Realacci, Marco Giusti, Paolo Pietrangeli, Bruno Voglino, Milo Manara e altri ancora.... Ma che ne sapete voi, giovani d'oggi...
Tra i giovani: Primi i Neri Per Caso con "Le Ragazze", Secondo lo scagionato Massimo di Cataldo con "Che sarà di me" (La risposta poteva essere terribile!), Sesto Gianluca Grignani con "Destinazione Paradiso" e ultimo Daniele Silvestri con "L'uomo col megafono". A dimostrazione ancora una volta che gli anni '90 sono stati anni d'oro per la musica italiana, nonostante Alessandro Canino. Ah c'era pure un tale Fedele Boccassini. Nessuna parentela.
XLVI Edizione (1996). E sono cinque anni consecutivi per Pippo Baudo! Questa volta si fa affiancare da Valeria Mazza e da Sabrina Ferilli. Niente megascandali quest'anno, o forse sì... Vincono Ron e Tosca con "Vorrei incontrarti fra cent'anni!" (Testo rubato a un sonetto di Shakespeare, infatti vinse il premio come miglior testo, e musica rubata a More Than Words degli Extreme), al secondo posto Elio e le storie tese con "La Terra dei Cachi". Le esibizioni degli Elii passarono alla storia per il fatto che Elio la prima sera uscì con un braccio finto, l'ultima tutti si travestirono da Rockets (tutti pelati, grigi e vestiti da principi alieni) e per la versione "Nemmeno un minuto di non caco" della loro canzone, cioè tutto il brano, peraltro in alcuni punti molto difficile da suonare, eseguito in appena 60 secondi. Come era già accaduto dieci anni prima, quando Ramazzotti vinse sul Clarinetto di Renzo Arbore, si sparge subito la voce che forse Elio aveva vinto ma che "qualcuno" (lo stesso Baudo) si era opposto, appoggiando la, al solito, annunciata vittoria di Ron. Un giudice volle vederci chiaro e iniziò un'indagine, ma poi non se ne seppe più nulla. Gli Elii continuano a dire di aver vinto, ma purtroppo, essendo dei comici, sono vittime del "morbo della verità del comico", ben nota patologia dalla quale io stesso sono affetto, che presenta gli stessi sintomi della Sindrome di Cassandra: se sei un comico puoi denunciare qualsiasi ingiustizia, ma nessuno ti crederà perché la prenderanno per una battuta... Insomma secondo posto, e neanche il premio come miglior arrangiamento al quale gli Elii tenevano davvero. La canzone iniziava col maestro Vessicchio che dava il tempo all'orchestra dicendo "Uno, due, tre, via!".
Al terzo posto Giorgia con "Strano il mio destino", strano davvero perché probabilmente fu proprio lì che ebbe modo di incontrare il nuovo giovane corista dell'orchestra, Alex Baroni. Da segnalare anche "L'elefante e la farfalla" di Zarrillo (11°) e la megahit "È la mia vita" di Al Bano, giunto 7°. Che tutto possiamo dire di Al Bano, ma a Sanremo quando non arriva sul podio comunque entra nei primi sette. Tra i giovani vince Syria con "Non ci sto" ma si fanno molto notare Marina Rei (3° posto con "Al di là di questi anni)" e Carmen Consoli (7° posto con "Amore di Plastica"). Della canzone della Consoli esiste una "intonacatore version" che racconta la storia di un licenziamento da parte del mescio nei confronti dell'agnone ti la conza: "Ma io non posso accontentarmi, se tutto quello che sai darmi è lu fracassu ti plastica". Una miriade furono gli ospiti stranieri, ma tra tutti spiccò la performance chitarra, voce e armonica di Bruce Springsteen con la sua "The Ghost of Tom Joad".
XLVII Edizione (1997). Baudo si riposa, e al Festival (e in Rai) torna nientemeno che il mitologico Mike Bongiorno, assente dal festival dal 1979. Con lui, Piero Chiambretti (appeso a un cavo per tutta la durata del Festival) e Valeria Marini. Il regolamento ha una strana clausola: ci sono ben 25 nuove proposte, ovvero 12 nuove e 13 dell'anno precedente... di queste 13, 4 potranno accedere alla finale dei BIG. E tra queste 4 ci sono loro, i JALISSE, che porteranno a casa la vittoria con la canzone più coglionata della storia del festival: Fiumi di parole! Ma storiche sono anche le acconciature di Alessandra Drusian, voce del duo nonché lontana parente (con ogni evidenza) di quella Trusiana di Baccassiniana memoria. Si premiano solo i primi tre, per cui non c'è una vera classifica. Al secondo posto Anna Oxa con "Storie" e al terzo Syria con "Sei tu". Ma ci sono anche Nek ("Laura non c'è"), Carmen Consoli ("Confusa e Felice"), Patty Pravo ("E dimmi che non vuoi morire", di Vasco Rossi e Gaetano Curreri, premio della critica e miglior musica) e i Pitura Freska che con "Papa Nero" sperano di bissare il successo di Elio. Sì, con la gamba di dietro... Tra i giovani spiccano il volo Paola e Chiara ("Amici come prima"), Alex Baroni ("Cambiare"), Niccolò Fabi ("Capelli", premio della critica) e Mikimix ("E la notte se ne va"), il futuro Caparezza.
XLVIII Edizione (1998). Al timone della manifestazione passa Raimondo Vianello che si fa aiutare dalla bonazzissima Eva Herzigova e dalla simpatica, ma "povera cessa", con tutto il rispetto, Veronica Pivetti. Vianello è spiritoso come sempre e l'edizione spicca per la qualità dell'audio sia in teatro che in diffusione a casa. Inoltre per la prima volta l'orchestra non è schierata alle spalle dei cantanti, ma li "avvolge". Il regolamento vuole che i primi tre classificati tra i giovani abbiano accesso alla finale dei Big. Ed è così che Annalisa Minetti, dopo aver vinto tra i giovani con "Senza te o con te", vince anche tra i Campioni. La seconda classificata tra i giovani, tale Lisa con "Sempre", si piazza terza tra i Campioni. Secondo tra i campioni è Antonella Ruggiero ("Amore lontanissimo") e terzo tra i giovani è Luca Sepe ("Un po' di te"). Degli altri giovani non si seppe più nulla, mentre tra i Campioni 8° posto per Niccolò Fabi ("Lasciarsi un giorno a Roma") e 11° Alex Baroni ("Sei tu o lei quello che voglio"). Si fanno notare anche gli Avion Travel che con "Dormi e Sogna" si piazzano al 13° posto, salvo poi fare man bassa di premi collaterali. Una piccola nota su Annalisa Minetti. La ragazza si era già presentata l'estate precedente al concorso di bellezza "Miss Italia" e la sua partecipazione aveva fatto scalpore poiché Annalisa è ipovedente, per cui per lei era molto difficile sfilare, scendere le scale ecc. Qualche maligno pensò che il regolamento del Festival fosse stato scritto apposta per lei, per farla vincere tra i Campioni partendo dalle Nuove Proposte. Queste persone furono bollate come squallide malelingue, tuttavia il giorno dopo la vittoria a Sanremo, Televideo riportava già la notizia di un tour di Annalisa Minetti in Sudamerica. Chi programma un tour in Sudamerica per una cantante sconosciuta?
XLIX Edizione (1999). Reduce dai successi di "Quelli Che il Calcio" e "Anima Mia", viene invitato a condurre Sanremo il nuovo fenomeno televisivo Fabio Fazio, ex imitatore, faccia da bravo ragazzo, che aveva questa incredibile capacità di riuscire a coinvolgere nei suoi progetti nomi altisonanti. E infatti questo ti porta sul palco del festival, come conduttore, il premio Nobel Renato Dulbecco!!! Ma i nostri occhi erano puntati tutti sulle ubertose forme di Laetitia Casta... Dovrebbe essere il Festival della musica di qualità, ma alla fine siamo sempre alle solite. Vince Anna Oxa con "Senza Pietà", secondo posto per Antonella Ruggiero ("Non ti dimentico") e terzo per Mariella Nava ("Così è la vita"). Si piazzano bene anche Al Bano (6° con "Ancora in volo") e un sorprendente Nino D'Angelo che arriva 8° con la canzone "Senza giacca e cravatta", brano molto sottovalutato in Italia, ispirato alle atmosfere sonore della Real World di Peter Gabriel. Tra i giovani vince Alex Britti con "Oggi Sono Io", canzone che inizia con un giro di accordi identico a una MIA canzone del 1997, per cui nessuno osi dire che io ho copiato lui. Ottavo Max Gazzè ("Una musica può fare"). Tra le decine di ospiti, spiccano Michail Gorbaciov e Ivano Fossati in un'intensa versione di "Mio Fratello che Guardi Il Mondo", oltre ai REM e al cast della versione francese di "Notre Dame de Paris" di Cocciante. E SALLY SPECTRA!!!!! (Da segnalare anche un taglio di capelli RIDICOLO di Massimo di Cataldo, un caschetto alla Rolling Stones da far invidia allo stesso Nino D'Angelo)
L Edizione (2000). Per il cinquantesimo anniversario del Festival, torna sul palco Fabio Fazio, questa volta accompagnato da Luciano Pavarotti, Teo Teocoli e Ines Sastre (da molti confusa con Lina Sastri). Wikipedia riporta che in origine doveva essere Amadeus a condurre il Festival, ma che la Rai optò per Fazio visto il successo dell'edizione precedente. A me questo non risulta, anzi a me risulta che Fazio nel '98 non avrebbe proprio firmato se la Rai non gli avesse garantito due edizioni del Festival, e che solo se la prima non avesse avuto successo il contratto sarebbe stato invalidato, e in quel caso sarebbe subentrato un nuovo conduttore (che poteva anche essere Amadeus). Ma naturalmente potrei avere torto io e ragione Wikipedia. Vincono (e praticamente scompaiono subito dopo...) gli Avion Travel con "Sentimento", canzone di rara fattura. Seconda Irene Grandi con "La tua ragazza sempre" e terzo il vincitore annunciato Gianni Morandi con "Innamorato", canzone di rara piattezza, scritta da Eros Ramazzotti. Quarto Max Gazzè con "Il timido ubriaco", quinto Samuele Bersani con "Replay" (premio della critica). 10° posto per il debuttante Gigi D'Alessio, che tanti danni avrebbe fatto alla musica italiana da lì in poi, con "Non dirgli mai", e solo Undicesimi i Subsonica con il loro capolavoro "Tutti i miei sbagli". Al 12° posto si piazza Spagna con "Con il tuo nome", una canzone stra-accusata di plagio perché è identica alla colonna sonora di Braveheart. Penultimo e ultimo Marco Masini e Umberto Tozzi. I giovani fecero tutti pietà (vinse Jenny B con "Semplice sai") e si fecero notare solo Riccardo Sinigallia e Tiromancino che cantarono insieme "Strade" arrivando secondi e per far capire all'inviato Rai di Uno Mattina che non erano "I Tiromancino" bensì Riccardo Sinigallia e Tiromancino, ci vollero quattro collegamenti. 15° Alessio Bonomo con "La Croce", cercatela su Youtube. Per l'angolo "Novella 2000", una piccola curiosità: al nono posto tra i giovani si piazzò Marjorie Biondo che mi risulta essere la sorella della moglie di Fiorello. Meravigliosa l'esibizione di Bono e The Edge con "Ground beneath her feet". Mentre canta, Bono scende tra il pubblico e va verso Mario Merola, che per qualche motivo è in piedi. Gli canta praticamente in faccia, mentre Merola applaude. Bono gli fa un inchino e se ne va.
LI Edizione (2001). Finalmente la Rai si ricorda che nella sua scuderia c'è una cavalla di razza che morde il freno da anni: Raffaella Carrà!!! Poteva essere il più grande successo di tutti i tempi, e invece fu un tonfo epocale!!! Ah, che caduta fu quella!!! Le scelte sbagliate in materia di casting e gli ospiti stranieri "scomodi" crearono grosso scompiglio. Raffaella era affiancata sul palco da Megan Gale ma anche da Massimo Ceccherini ed Enrico Papi che non perdevano occasione per dire parolacce e volgarità. La signora Franca Ciampi ne fu inorridita! Poi arrivò Eminem con una canzone dal testo giudicato omofobo, atteso all'esterno del teatro da un picchetto di tipacci che volevano spaccargli la faccia. Eminem arrivò, cantò, nessuno ovviamente capì una parola della sua canzone, e se ne andò. Molto rumore per nulla. Senonché arrivarono anche i Placebo che, da vero gruppo rock, alla fine dell'esibizione spaccarono gli amplificatori a calci e chitarrate, sommersi da una salva di fischi. Il leader allora si avvicinò al proscenio con fare minaccioso e mostrando al pubblico il dito di una mano, se non sbaglio quello centrale. Per poco non si scatena una rissa, e il giorno dopo tutti a recriminare: "Come osano spaccare gli amplificatori della Rai! E adesso chi paga!!!". In tutto questo la povera Raffaella non riusciva proprio a tenere in mano la situazione, come avrebbe saputo fare Pippone nostro. Fu allora che, dati i guai e l'età di Raffaella Carrà, coniai la famosa battuta "2001, Odissea nell'ospizio". Il festival lo vincono Caterina Caselli e Zucchero... non erano in gara, ma la Caselli produceva Elisa che con "Luce" vinse tra i Big, e i Gazosa che con "Stai con me Forever" vinsero tra i giovani. Zucchero era autore della canzone di Elisa e di quella che si piazzò al 2° posto, Giorgia ("Di sole e d'azzurro"). E poi dice che non sono cose fatte... 3° posto Matia Bazar ("Questa nostra grande storia d'amore". Se qualcuno si ricorda questa canzone gli dò duecentomila lire). Da notare la presenza in gara dell'intramontabile Peppino Di Capri. Ultimi i Bluvertigo con "L'assenzio". Questo ultimo posto lanciò la carriera di Morgan, segnando contemporaneamente la fine dei Bluvertigo. In gara anche i Sottotono, duo hip hop accusato da Striscia la Notizia di aver copiato una canzone degli N'Sync, e per questo presero a calci nelle parti intime il povero Valerio Staffelli che tentava di consegnare il tapiro d'oro. Tra i giovani si fanno notare Francesco Renga, ex voce dei Timoria, Paolo Meneguzzi, i Velvet e Roberto Angelini. Curiosità: al 7° posto si piazza Carlotta con una canzone scritta dai nostri amici Marco De Iaco, Davide Massa e Alex Zuccaro. Eh sì, serve una puntata speciale sui salentini a Sanremo.
LII Edizione (2002). Come dopo il disastro del '91 venne chiamato Pippo a ricostruire il Festival, anche dopo il disastro del 2001 la Rai si affida al Pennellone Nazionalpopolare per ridare lustro alla kermesse. L'edizione del 2002, condotta con Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere, vede un Pippo incredibilmente attento e dimesso, tanto che il tutto risulta scialbo e fila via fin troppo liscio. Da notare solo il fatto che Pippo utilizza di nuovo la sigla "Perché Sanremo è Sanremo" che Pippo Caruso aveva composto per l'edizione del '96, permettendo in un certo senso a se stesso di "riprendere il discorso" lasciato in sospeso negli ultimi sei anni di Festival. All'ennesimo tentativo vincono i Matia Bazar con "Messaggio d'amore", seconda Alexia con "Dimmi come" e terzo quel gran presidente della Siae di Gino Paoli con "Un altro amore". 14° Daniele Silvestri con la sua hit "Salirò" che tutti ricordiamo anche perché il cantautore romano si fece accompagnare durante l'esibizione da un attore (Fabio Ferri) che "ballava" in una maniera molto divertente. Al penultimo posto il primo esempio di gruppo musicale nato da un talent show (Popstars, in onda su Italia 1): le scarsissime Lollipop, che dovevano in teoria essere le Spice Girls italiane... sempre con la gamba di dietro... Oggi una di loro fa la tronista a Uomini e Donne, tanto per dire. Ultimi (20°) i Timoria. Tra i giovani vince la minorenne Anna Tatangelo con "Doppiamente Fragili", e fanno una pessima figura due "figli di": Marco Morandi e soprattutto il vituperatissimo (a ragione) Giacomo Celentano. L'angolo delle curiosità: all'epoca la conduzione del festival su RadioDue era affidata alla Gialappa's Band, i quali fecero notare alla cantante Luisa Corna, con il loro solito spirito goliardico, che indossava un vestito che poco lasciava all'immaginazione, quasi da pornostar. Luisa Corna si incazzò e li mandò a quel paese in diretta nazionale...
Un ricordo speciale per la seconda classificata tra i giovani, la talentuosissima Valentina Giovagnini ("Il passo silenzioso della neve") che ci ha lasciati troppo presto.
LIII Edizione (2003). Pippo con Serena Autieri e Claudia Gerini. Vince Alexia con "Per dire di no", 2° posto Alex Britti ("7000 caffè"), 3° posto Sergio Cammariere ("Tutto quello che un uomo"). Il terzo posto di Cammariere è meritato, ma la vera domanda all'epoca era... è chi cazzu è Sergio Cammariere!!?!?!?!?!?! Era un cantautore pianista conosciuto soprattutto a Roma e giunto sul palco dell'Ariston dopo una campagna mediatica che lo ha fatto conoscere in fretta e furia al grande pubblico, giusto per giustificare la presenza tra i Big. I Negrita arrivano al 17° posto con "Tonight". Tra i giovani un sacco di salentini: vince DOLCENERA con "Siamo tutti là fuori", Elsa Lila è 8ª con "Valeria" e Daniela Pedali 11ª con "Vorrei". Da segnalare l'esibizione di Peter Gabriel con "Growing Up", canzone che, come durante i suoi concerti, esegue dall'interno di una "Zorb ball", una grande "palla" trasparente che rimbalza sul palco. La cosa più scandalosa del festival? Il bacio in bocca tra Baudo e Luciana Littizzetto. Capirai...
LIV Edizione (2004). I 2000 sono stati anni difficili per il Festival, e l'edizione del 2004 ne segna il punto più basso (anche se l'edizione meno vista sarà quella del 2008). La conduzione viene affidata a Simona Ventura solo poche settimane prima della messa in onda, e il direttore artistico Tony Renis, in rotta con tutte le case discografiche, dovette incassare un boicottaggio pressoché totale! In questo modo lui e l'altro direttore artistico Gianmarco Mazzi (di cui avremo modo di parlare diffusamente più avanti) dovettero "arrangiarsi". Solo 22 cantanti in gara, per lo più sconosciuti, niente nuove proposte, formula rivoluzionata. I 22 artisti si rinchiudono tutti insieme presso il Centro Europeo Tuscolano di Mogol per preparare il Festival al meglio. Vince Marco Masini con "L'Uomo Volante", e non c'è molto altro da segnalare se non "Guardami negli occhi" di Paolo Meneguzzi, "Le ore piccole" di Neffa, "Crudele" di Mario Venuti, e soprattutto "Guardastelle" di Bungaro. La canzone migliore del festival resta comunque quella cantata da Paola Cortellesi, ovvero "No perditempo No". Un capolavoro di comicità che a me mi commuove, con una musica bellissima (composta dal maestro Rocco Tanica)!!! https://www.youtube.com/watch?v=wXM-TEv7Q60
Per la prima volta nella storia della televisione italiana, Sanremo viene battuto negli ascolti da un'altra trasmissione. Accade durante la terza serata (quella del giovedì), e a infilare la lama nella carne molle di Simona Ventura è Barbara D'Urso col suo Grande Fratello!
LV Edizione (2005). Paolo Bonolis monta in groppa al carrozzone sanremese con l'ingrato compito di recuperarne il relitto lasciato alla deriva dalla precedente gestione. Si fa aiutare da Antonella Clerici e Federica Felini. E ci è questa? Boh: è bona! Dall'assenza di categorie dell'edizione precedente arriviamo all'eccesso di categorie di questa edizione: ben 5! Uomini - Donne - Gruppi - Giovani - Classici. I migliori 3 di ogni categoria vanno in finale, dopodiché c'è un vincitore per ogni categoria e poi un vincitore TOTALE. Che casinu...
Senza tirarla inutilmente per le lunghe (tanto a tutto questo casino non corrispose né qualità né scandalo), arriviamo alla classifica finale: vince Francesco Renga con "Angelo". Secondo per l'ennesima volta Toto Cutugno (con Annalisa Minetti), terza Antonella Ruggiero. Da segnalare il debutto di La Differenza, dei Modà e dei Negramaro. Durante l'esibizione dei Negramaro (che si piazzarono malissimo non raggiungendo la finale) ci fu un problema tecnico, notato solo da Caterina Caselli, a dire la verità, per cui i ragazzi a fine serata si esibirono di nuovo. Sanremo per loro fu un disastro ma le radio li pompavano moltissimo e anche nelle trasmissioni non musicali tutti i conduttori non mancavano di avere parole di apprezzamento per il sestetto copertinese. Il resto è storia. In gara anche Nicola Arigliano e Franco Califano con la sua "Non escludo il ritorno". Tra gli ospiti lo sconosciuto Povia che presenta "I Bambini Fanno Oh...", gettando così il seme per la sua futura vittoria. Due tragici eventi scandiscono il Festival. Durante la prima serata Paolo Bonolis dà la notizia della morte di Alberto Castagna. In seguito si dà la bella notizia della liberazione della giornalista Giuliana Sgrena rapita in Iraq, ma la gioia dura poco: giunge la tragica notizia della morte di Nicola Calipari, l'uomo dei servizi segreti che aveva organizzato la liberazione della Sgrena, ucciso da "fuoco amico".
LVI Edizione (2006). Via Bonolis, arriva Giorgio Panariello con Ilary Blasi e Vittoria Cabello. Quattro categorie anziché cinque (scompaiono i Classici) ma regolamento sostanzialmente invariato. Come accennavo prima, vince Povia con "Vorrei avere il becco", tra le polemiche per i suoi riferimenti nel testo ai piccioni. In effetti il tratto distintivo di Povia è proprio questo: testi brutti o forzatamente provocatori e "politicamente scorretti" su musiche belle. Non si renderà mai conto che avrebbe avuto successo anche senza le sue provocazioni. Ma proprio di queste "provocazioni" vivrà in questo e negli anni successivi il Festival, e il direttore artistico Gianmarco Mazzi cavalcherà l'onda e anzi la alimenterà. Se fossimo all'epoca di Tangentopoli, Mazzi sarebbe tra gli indagati. Dirige il Festival dal 2004 al 2012. Qui una breve biografia. http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=MAZZI+Gianmarco.
Vince Povia, secondi i Nomadi con "Dove si va", terza la Tatangelo con "Essere una donna" di D'alessio - Mogol. Testo assimilabile a quello della coppia Sabrina Salerno - Jo Squillo. Si fanno notare gli Zero Assoluto ("Svegliarsi la mattina") e Dolcenera propone "Com'è straordinaria la vita". Ma il polverone vero lo alza Anna Oxa che presenta un brano immensamente lontano dalla classica canzone sanremese ma anche dalla canzone italiana e dalla canzone tout-court: "Processo a me stessa"! Panariello in conferenza stampa la difende ma la critica e il pubblico la distruggono, soprattutto dopo l'esibizione con un coro polifonico da funerale mi pare albanese. In realtà fuori del contesto sanremese la canzone è un autentico capolavoro, intensa e poetica e interpretata, come sempre, alla perfezione da una delle migliori cantanti italiane. In quell'occasione però Anna Oxa rischiò la pelle. Tra i giovani vince Riccardo Maffoni, il solito raccomandato, che la spunta su Simone Cristicchi ("Che bella gente") e L'Aura ("Irraggiungibile").
LVII Edizione (2007). Pippo Baudo e Michelle Hunzicker alla conduzione dell'ennesimo Festival scialbo e privo di guizzi veri, fatta eccezione per qualche polemicuccia. Si torna a due sole categorie. Vince Simone Cristicchi con "Ti regalerò una rosa" ma viene criticato dalle stesse persone che lui voleva portare all'attenzione dell'opinione pubblica: i ricoverati negli istituti di igiene mentale. Al Bano arriva di nuovo secondo ("Nel perdono") e terzo tale Piero Mazzocchetti con "Schiavo d'amore". Tra i giovani vince Fabrizio Moro con "Pensa", mentre degli altri non resta nessuno, a parte Elsa Lila e la bestemmia che si sentì chiaramente poco prima che il Maestro Alterisio Paoletti desse il via alla sua canzone "Il senso della vita".
LVIII Edizione (2008). È il punto più basso del Festival dal punto di vista degli ascolti. Pippo Baudo con Chiambretti, Bianca Guaccero e Andrea Osvart riescono a confezionare il disastro, battuti negli ascolti nientemeno che da una puntata qualsiasi de I CESARONI!!! La cosa migliore di questo festival fu il dopofestival condotto da Elio e le Storie Tese. Vincono Giò di Tonno e Lola Ponce con una bruttissima canzone di Gianna Nannini "Colpo di fulmine", 2° posto Anna Tatangelo con "Il mio amico" (gay), 3° posto per Fabrizio Moro con "Eppure mi hai cambiato la vita". E poi i soliti: Toto Cutugno, Paolo Meneguzzi, Gianluca Grignani, e molti altri, nessuno con una canzone che sia rimasta, tranne forse Tricarico con "Vita tranquilla". Tra i giovani ci prova senza successo Daniele, il figlio di Dodi Battaglia. Vince "L'amore" dei Sonohra, due di quelli che se li trovi per strada gli dai uno scappellotto intimando loro di tornare a scuola (o di farsi almeno le canne). Durante la serata finale, Elio e Le Storie Tese, vestiti con abiti settecenteschi, intonano "Largo al factotum" dal Barbiere di Siviglia, pronunciando così sul palco dell'Ariston per un numero impressionante di volte la parola "Figa...ro"
LIX Edizione (2009). Torna a Sanremo Paolo Bonolis che ogni sera si farà accompagnare da altri conduttori, tra cui Luca Laurenti e... Maria De Filippi! Infatti vince suo figlio Marco Carta con "La forza mia". Secondo è Povia con "Luca era gay". Miiiiiiii, le polemiche su 'stu Luca ca era gay e mo' sta con lei... Matonna ce nci fuei!!! "Luca era gay, Matonna ce nci fuei!", o anche "Luca era gay, e mo' ce cazzu vuei?". Opinonisti, controopinionisti, Bruno Vespa, Controbruno Vespa, mazzate, fiaccolate, minacce di morte... e Gianmarco Mazzi gongolava nell'ombra... Terzo un inutile Sal Da Vinci... Per regolamento si accede alla finale tramite televoto, Al Bano ce la fa (con "L'amore è sempre amore"), mentre resta fuori Dolcenera con "Il mio amore unico", ma quasi scoppia una piccola polemica sul televoto e sul numero di codice di Al Bano e Dolcenera. Si paventa la possibilità che Al Bano abbia fregato i voti di Dolcenera. Ma al solito, non se ne seppe più nulla. Grandi gli Afterhours con "Il paese è reale", canzone troppo bella per Sanremo, infatti non arriva in finale. Tra i giovani vince Arisa con "Sincerità" e seconda arriva Malika Ayane con "Come le foglie" scritta da Giuliano. Nulla di fatto per la figlia di Red, Chiara Canzian e la figlia di Zucchero, Irene Fornaciari. Karima, figlia di Maria de Filippi, arriva terza. Devi anche sapere in che famiglia nascere.
LX Edizione (2010). Si apre una nuova decade per il Festival, nella speranza di tornare ai fasti degli anni '90. Sull'onda dell'entusiasmo per i recenti successi televisivi, sale sul palco dell'Ariston Antonella Clerici, per un'edizione insipida come una degli anni '70... Vince i figlio di Maria Valerio Scanu con la canzone dei luoghi e dei laghi "Per tutte le volte che", scritta da un altro figlio, Pierdavide Carone. Secondi il trio Pupo, Emanuele Filiberto e un tenore che non mi ricordo neanche come si chiama. Terzo il figlio di X Factor Marco Mengoni con "Credimi ancora". Quarta un'altra figlia di X Factor, Noemi con "Per tutta la vita". I figli di X Factor quantomeno si sono riscattati, a differenza di Carta e Scanu... Tra i giovani vince tale Tony Maiello e al terzo posto si colloca Nina Zilli con "L'uomo che amava le donne". Per la prima volta nella storia di Sanremo i maestri d'orchestra si ribellano alla decisione della giuria e buttano all'aria gli spartiti in segno di protesta perché Malika, Noemi e Cristicchi non sono entrati in finale e invece ci è entrato il trio Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici. Il meccanismo del televoto fu messo sotto inchiesta e la Rai venne multata per un sacco di soldi. E poi dice che no so cose fatte...
LXI Edizione (2011). Presenta Gianni Morandi, con Belen ed Elisabetta Canalis e con Luca e Paolo. L'andazzo è lo stesso degli ultimi anni, con poche canzoni incisive sia tra i big che tra i giovani, anche perché si riduce drasticamente il numero di partecipanti, solo 14 big e 8 giovani. Vince Roberto Vecchioni con "Chiamami ancora amore", Secondi i Modà con la figlia di Maria, EMMA!!! Terzo posto per l'inossidabile Al Bano con "Amanda è libera". Il resto è fuffa, con la solita canzone orribile di Anna Tatangelo: "Bastardo". Neanche i figli di X Factor si fanno valere... Tra i giovani vince Raphael Gualazzi, uno degli artisti più sopravvalutati degli ultimi anni, che poi parteciperà all'Eurofestival. Roberto Benigni si produce in una sentita esegesi dell'inno di Mameli, perché siamo nel 2011 e l'Italia compie 150 anni. Nient'altro da segnalare. Ah sì, Luca e Paolo e la loro parodia "Ti sputtanerò". Luca e Paolo introducono il loro intervento dicendo di voler omaggiare le grandi coppie comiche della storia italiana. Nella fattispecie la coppia comica, che tanto ha dato alla comicità in Italia, è formata da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini.
LXII Edizione (2012). Di nuovo Morandi, con Rocco Papaleo e Ivana Mrazova. Dice, e ci ete? Boh: è bona! La prima sera però Ivana ha la cervicale quindi non è in grado di entrare in scena. Gli autori hanno una grande idea: richiamiamo Belen e la Canalis!!! E qui succede l'impensabile. Come dice il film "Amici miei", che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione! E così, con un colpo davvero da maestro, Belen Rodriguez coglie al volo l'opportunità che le si presenta di rendere memorabile quell'unica serata che le è stata concessa a Sanremo 2012: si tatua una farfallina a pochi centimetri dalla farfallona, indossa una mutanda invisibile e un abito con uno spacco inguinale e scende la scalinata dell'Ariston procurandosi di tenere ben aperto il suddetto spacco. I 15 secondi che cambiano la storia della televisione e la carriera e la vita stessa di Belen Rodriguez, che passa da superbonazza ma anche intelligente e brava cantante a zzucculona di prima categoria, strapagata e superdiva! Standing Ovation!!! Dopo questo, cos'altro conta? Sì vabbé, il lunghissimo monologo di Celentano... bla bla bla... il compenso di Celentano, bla bla bla... Le polemiche non sono più quelle di una volta.
Sì vabbè, vince Emma nostra con "Non è l'inferno", dopodiché litiga con l'autore Kekko dei Modà perché si dimentica di ringraziarlo e di telefonargli... Seconda Arisa con "La notte" e terza Noemi con "Sono solo parole". L'improbabile coppia Gigi D'Alessio - Loredana Bertè arriva quarta... e via via gli altri. Tra i giovani da segnalare solo Erica Mou e la sua "Nella vasca da bagno del tempo" e una delle canzoni che mi fanno più ridere: "Carlo" di Celeste Gaia Torti. Emma ha la singolare caratteristica di essere sia figlia di Maria che figlia di un Talent: prima di "Amici" infatti aveva vinto "Superstar", talent show di Italia 1 che intendeva formare un trio femminile sotto l'etichetta della Universal. Ma poi per una serie di motivi il progetto naufragò.
Infine... tra i big di questa edizione, Pierdavide Carone si piazza quinto con "Ninì", canzone scritta con Lucio Dalla il quale dirige l'orchestra e interviene con alcuni vocalizzi. Sarà l'ultima esibizione pubblica del grande Lucio. Standing ovation anche per lui, decisamente più meritata.
LXIII Edizione (2013). Torna a Sanremo Fabio Fazio, ancora una volta sull'onda del grande successo di una sua trasmissione televisiva: "Che tempo che fa". Si porta appresso la sua nuova compagna di banco Luciana Littizzetto e la coppia promette scintille. Il regolamento prevede una nuova idea geniale per fare soldi col televoto: ogni cantante presenta due canzoni, e il pubblico da casa deciderà quale delle due potrà andare avanti. Wow! Ovviamente i cantanti portano una canzone che considerano buona e una ciofeca totale che di certo non sarà votata. Qualcuno (tipo Ron) fa male i calcoli ed è costretto a cantare una cosa che lui stesso avrebbe scartato... Tutto il Festival è permeato dallo (ammettiamolo) stomachevole buonismo di Fabio Fazio, che si colloca all'estremo opposto rispetto alle trovate provocatorie di Gianmarco Mazzi, e che per questo non è meno disturbante. Vince Marco Mengoni con "L'essenziale", secondo posto e tutti i premi collaterali per Elio e Le Storie Tese con la loro "Canzone Mononota", che in realtà ha una sola nota nella melodia, ma l'armonia e l'arrangiamento rutilano! Terzi gli immancabili Modà che ormai hanno a Sanremo il posto fisso. E poi i soliti, Malika, Silvestri e un Max Gazzè che porta una canzone ("Sotto casa") di cui credo nessuno sia mai riuscito a "sentire" il testo. Io ci provo ogni tanto, ma proprio non capisco neanche una parola!!! Debutta la figlia di Maria Annalisa, che per regolamento non si può criticare ma si può solo dire che è una bonazza. Carine le canzoni dei Marta sui Tubi, 12° posto con "Vorrei", e di Simona Molinari, 13° posto, non debuttante a Sanremo ma rivelazione del Festival. Tra i giovani il nostro Antonio Maggio con "Mi piacerebbe sapere" sbaraglia la concorrenza. Secondo posto per tale Ilaria Porceddu, che tutto sommato uno stozzo di nome d'arte se lo poteva anche procurare, e terzo posto per Renzo Rubino e la sua canzone omo: "Il postino (amami uomo)". Maurizio Crozza imita Berlusconi e un facinoroso lo interrompe urlando che non gliene frega niente della satira politica, lui ha pagato per sentire le canzoni. Pare che fosse un salentino... Basta.
LXIV Edizione (2014). Ancora Fazio e la Littizzetto e i loro insopportabili siparietti in cui si parlano addosso, con Fazio che tenta di non far parlare la Littizzetto e Luciana che si distrae mentre sta presentando i cantanti. Roba da tirare il telecomando al televisore. All'inizio della prima puntata un tizio minaccia di buttarsi dal balcone se Fazio non legge una lettera. Fazio la legge. Ma si vede lontano un miglio che è tutto finto. Durante la terza serata di nuovo una specie di contestazione e questa volta Fazio dice sì lo abbiamo organizzato noi ah ah ah! E io che mi agitavo sul divano con una certa insofferenza, ripensando a quei bei sanremi di una volta. Meno male che almeno tra gli ospiti c'è Stromae completamente ubriaco a cicala. Io già stavo esultando... ma poi viene fuori che sta solo interpretando il brano. Uffa.
Vince Arisa con "Controvento", secondo Gualazzi con "Liberi o no", terzo Renzo Rubino con "Ora". Carina "L'unica" dei Perturbazione. Riccardo Sinigallia si fa escludere perché il brano non è un inedito. Tra i giovani vince Rocco Hunt, il rapper più buonista dell'intero universo con "Nu juorno buono", gli altri neanche li nomino. Fuffa, fuffa, fuffa, fuffa e fuffa.
LXV Edizione (2015). Ci siamo, la 65ª edizione, quella che si è appena conclusa, quella condotta da Carlo Conti. Diciamo subito che (sempre nel contesto della manifestazione) Conti è risultato il miglior conduttore tra tutti i non-baudo. Non ci è voluto molto, è bastato non credersi la "primadonna" del Festival. Le vallette Emma e Arisa sono state la quintessenza dell'insipidità, mentre le canzoni (sarà che ci siamo assuefatti...) sono risultate più gradevoli e se me ne ricordassi almeno una ve lo potrei provare. Ha vinto il trio Il Volo, così Tony Renis si è preso una bella rivincita sui suoi detrattori del 2004. Seconda Malika e terzo Nek, che se non altro ha dimostrato di essere un grande professionista, quasi vecchia scuola. Tra i giovani fa incetta di premi Caterina Caselli alias Giovanni Caccamo. Per il resto non è successo assolutamente niente. Pare che Emma e Arisa si guardassero in cagnesco, e si capissero! Ma a noi non hanno mostrato niente, non un litigio, non uno schiaffo, che ne so, uno straccio di caduta dalle scale, un idiota che minaccia di buttarsi dal balcone, una tetta di fuori, un metalmeccanico che contesta. Sì quelli dell'Ilva ci hanno provato, ma non ci hanno creduto veramente, non ci hanno messo tutti se stessi. Non c'è neanche più il maestro Mario Merola tra il pubblico, che ogni tanto il suo minishow lo faceva. Niente scandali del Totip, niente scandali sul televoto, nemmeno un Fiorello che bacia in bocca il presidente della Rai o tocca il pacco a Carlo Conti. E di questo passo dove andremo a finire? Non ci sono i cantanti, non ci sono gli autori, non ci sono i cavalli pazzi... che senso ha giunti a questo punto, il Festival della Canzone Italiana? Andiamo avanti per inerzia finché le cose non cambiano? In passato ha funzionato. Massì, perché no. Tanto, a chi dobbiamo dare conto?
Fine della Seconda Parte della Seconda Puntata.
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Buona giornata!
Bac
Bac
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