mentre Salatino uggiola perché vuole a tutti i costi ammazzare il geco che va su e giù per il vetro della mia finestra (la pancia del geco sul vetro della finestra è una roba micidiale), ammetto la cazzata che ho fatto: promettere di scrivere giorno per giorno quel che accade sul set de "La Scelta". Meno male che quantomeno avevo detto "se ce la faccio", altrimenti la figuraccia sarebbe stata completa. In effetti... non ce l'ho fatta. Anzi, fatemelo scrivere sbagliato, come si addice a un correttore automatico: Non c'è lo fatta! Primo giorno di lavorazione 14 ore sotto al sole cocente. Secondo giorno, 10 ore sotto al sole cocente. Terzo giorno: sole cocente... Insomma, di riffa o di raffa abbiamo chiuso il settimo giorno e già non ce la fo più! Meno male che ora abbiamo cinque giorni di (si fa per dire) pausa. E con questo, il primo argomento del ricorrente post cumulativo è chiuso.
Secondo argomento. Cabaret.
Questa sera sono stato di scena a Collemeto, ridente cittadina di cui, come saprete, sono Sindaco Onorario. È una delle pochissime serate che mi vedono impegnato quest'estate. Si contano sulle dita di una mano: 22 giugno Torre Dell'Orso, 26 Luglio Collemeto, 17 agosto Scorrano, 6 Settembre Melissano, 7 Settembre si torna a Collemeto. Stop. (Non è vero, altre 4 serate sotto la luna piena in quel dell'Hotel Astor a Lido Marini. Ma quello non è cabaret). Diciamoci la verità: non sto facendo serate sicuramente per via della crisi, ma anche perché le riprese del film mi assorbono completamente per cui non posso neanche promuovermi: non ho date libere fino a fine agosto! Ma in realtà c'è anche un altro motivo più profondo. È già da qualche giorno che mi frulla nella mente e nell'anima, e avevo però bisogno di una conferma oggettiva. E l'ho avuta oggi, sul palco a Collemeto. Signore e Signori direi proprio che è ufficiale: Andrea Baccassino, nato a Nardò (Le) il 10 aprile del '73 e ivi residente alla ben nota via, non è più un cabarettista. Non lo è... non lo sono più. Punto. Non ho stimolo a produrre nulla di nuovo. Quando sono sul palco vorrei scappare o non esserci. Ci sto solo per rispetto della gente che viene a vedermi, per la gente che mi vuole bene e vuole bene alle mie canzoni. Ma per me è una sofferenza. La mia nuova esperienza con i Bashaka Indie, quella sì che mi stimola (a patto che mi sbrighi a cambiare repertorio). Portare qualcosa di nuovo magari a teatro, quello sì. Ma il cabaret è andato, morto, kaputt. Ho raggiunto il massimo livello che potevo raggiungere, non ho altro da dire. E quindi è meglio che non mi ci metta proprio davanti al microfono. Onorerò i miei ultimi impegni e stop. Certo, sto rinunciando a pagare le bollette e i debiti. Troverò un altro modo. Ho film da girare, libri da pubblicare, racconti da scrivere e leggere. Canzoni da suonare. Blog da scrivere! In realtà la mia attività sarà solo un pochino meno frenetica. Ma quel ciclico rifiuto del cabaret che mi ha sempre accompagnato nel corso degli anni a intervalli regolari, e che poi è sempre rientrato dopo un periodo di disintossicazione, questa volta quel rifiuto è definitivo. Per dirla con il vecchio Bilbo Baggins: "Me ne vado. Addio.".
Dovrò cambiare anche il titolo di questo blog...
Ecco, già scrivendolo mi sto sentendo meglio.
Terzo argomento. Il basso.
Siccome ho deciso (come saprete se avete letto il famigerato post di inizio anno) che devo morire senza rimpianti, mi sono messo finalmente a studiare in maniera seria il basso. Non che frequenti scuole o maestri, ma lo suono ogni giorno. L'ho suonato persino dopo la prima giornata di lavorazione del film, mentre stavo per morire. Suonare uno strumento è sacrificio, e ho scoperto che per il basso è un sacrificio che faccio volentieri. Suono le tastiere da quando ero in prima media, suono la chitarra da quando faccio cabaret (e stiamo per arrivare a 18 anni), ma il mio livello come tastierista e come chitarrista non è mai cresciuto, perché non ho voglia di esercitarmi. col basso è diverso. Col basso sono arrivato in pochi mesi al livello che ho raggiunto con la chitarra dopo cinque anni. Se continuo così per l'estate prossima potrò suonare davanti a bassisti affermati senza vergognarmi più di tanto. Ovviamente il mio vecchio basso Clash (acquistato vent'anni fa per la modica cifra di 200mila lire) dovrà lasciare il posto a qualcosa di più suonabile, anche se imparare a suonare su un basso scarso è MEGLIO che imparare su un basso buono: se riesci a fare bene qualcosa col mio Clash, allora lo farai MOSTRUOSAMENTE bene con un Fender. Ho puntato uno Squier da 350 euro, appena potrò me lo porterò a casa con me.
Quarto Argomento. Io Sono La Mia Principessa.
Trattasi di cortometraggio scritto a tempo di record, girato a tempo di super record e pronto per essere visionato dalla giuria di un concorso. L'8 agosto prossimo venturo sapremo quale sarà il suo destino. Scritto da Angela Leucci e me, basato su un racconto di Angela, il corto è interpretato da Rentao Grilli (un attore professionista!!!), Anna Rita Luceri (sì, proprio lei), Pasquale Chirivì (Oh, sì: proprio lui!), Adele Maruccio, Paolo Merenda, Maurizio Boccardo, Antonio Moscagiuri e il sottoscritto. Il regista (io) ci ha messo tutto l'impegno possibile, anche nelle inquadrature, mentre il direttore della fotografia (io) non ha fatto un gran lavoro. Ha problemi a calibrare la temperatura colore, e soprattutto con la messa a fuoco. Sono cecato... Appena possibile lo potrete vedere online!!!
Vabbè, non ho più argomenti.
Ma mi riservo nei prossimi giorni di tornare a parlare di Film, di Musica e del grande Giorgio Faletti, che non c'è più.
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Buona giornata
Bac
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