ci ho messo un mese da quel (CONTINUA) pubblicato in fondo al post del 24 luglio, e nel frattempo sono successe tante cose, alcune belle, alcune orribili, proprio come la vita... È morta un'amica e questo è brutto. Al funerale ci siamo rivisti noi della comitiva anni '80 e ci siamo "ritrovati", e questa è una cosa bella. La mia crisi interiore continua, sballottato come sono tra chi sono e chi vorrei essere, tra ciò che faccio e ciò che vorrei fare, tra dove vivo e dove vorrei vivere, tra un passato che si ripropone e un futuro che non riesco più a vedere come mi capitava da giovane. Anche se, a pensarci bene, quel futuro che vedevo così chiaramente poi si è rivelato essere totalmente diverso, ergo non lo vedevo chiaramente per nulla!!! Assodato che indietro non si torna e che "gli orizzonti perduti non ritornano mai", proviamo a dare una sterzata.
Intanto perché sto scrivendo ora, alle 12:14 del 22 agosto? Perché in sottofondo ho un concerto Live a Montreux di Nils Frahm. Questo. https://www.youtube.com/watch?v=izhGLGPmvIU
Ora, non vorrei vantarmi perché non ne ho alcun titolo, ma io queste cose le facevo negli anni '80 / '90 con la mia tastierina e le cuffie nelle orecchie, e quando ho provato a farle ascoltare a qualcuno mi hanno convinto che non fossi in grado di fare buona musica. Vabbè, diciamo che sto semplificando molto, ma resta il fatto che non ho proseguito su quella strada perché nessuno mi appoggiava e alla fine mi sono convinto che era così e ho addirittura venduto la mia strumentazione per comprare un paio di occhiali (da vista) e pagare la bolletta del primo cellulare. E invece non ero io che non ero bravo, era chi mi ascoltava a non capire la mia musica. Avrei dovuto insistere. La colpa resta mia, perché avrei dovuto insistere. All'epoca non avevo dietro le spalle quasi 25 anni di carriera da cabarettista, potevo andare dove volevo. Oggi è più difficile, perché se provo a rimettermi su quella strada c'è sempre "qualcosa qualcuno" che mi tira per la giacchetta rimettendomi in questa cazzo di carreggiata che da anni provo a lasciare. Ma magari ce la posso fare. "Petrichor" is the way. O forse "Petrichor" è solo la bretella che mi metterà sulla nuova autostrada che voglio percorrere. Vedremo. Il mio impegno è totale.
PER CUI, nuovo titolo al blog:
Addio "DIARIO DI UN CANTARETTISTA MALINCOMICO"
Addio "DIARIO DI UN CANTARETTISTA CABAREGISTA"
Benvenuto "DIARIO DI UN CANTASTORIE INDOMITO"
Ora, non vorrei vantarmi perché non ne ho alcun titolo, ma io queste cose le facevo negli anni '80 / '90 con la mia tastierina e le cuffie nelle orecchie, e quando ho provato a farle ascoltare a qualcuno mi hanno convinto che non fossi in grado di fare buona musica. Vabbè, diciamo che sto semplificando molto, ma resta il fatto che non ho proseguito su quella strada perché nessuno mi appoggiava e alla fine mi sono convinto che era così e ho addirittura venduto la mia strumentazione per comprare un paio di occhiali (da vista) e pagare la bolletta del primo cellulare. E invece non ero io che non ero bravo, era chi mi ascoltava a non capire la mia musica. Avrei dovuto insistere. La colpa resta mia, perché avrei dovuto insistere. All'epoca non avevo dietro le spalle quasi 25 anni di carriera da cabarettista, potevo andare dove volevo. Oggi è più difficile, perché se provo a rimettermi su quella strada c'è sempre "qualcosa qualcuno" che mi tira per la giacchetta rimettendomi in questa cazzo di carreggiata che da anni provo a lasciare. Ma magari ce la posso fare. "Petrichor" is the way. O forse "Petrichor" è solo la bretella che mi metterà sulla nuova autostrada che voglio percorrere. Vedremo. Il mio impegno è totale.
PER CUI, nuovo titolo al blog:
Addio "DIARIO DI UN CANTARETTISTA MALINCOMICO"
Addio "DIARIO DI UN CANTARETTISTA CABAREGISTA"
Benvenuto "DIARIO DI UN CANTASTORIE INDOMITO"
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Buona Giornata,
BAC
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