il 2020 è ormai alle porte. Sono passati vent'anni da quando avevamo paura per il Millennium Bug, vent'anni da quando non sapevamo se il millennio iniziava nel 2000 o nel 2001. Vent'anni da quando facevo su e giù da Padova tutte le settimane. Vent'anni da quando mi presi la prima pausa dal cabaret, dopo appena quattro anni. Sì nel 2000 decisi che non avrei fatto cabaret almeno per un anno, perdendo, diciamocelo, un sacco di soldi. Ma non ce la facevo già più da almeno due anni. Dopo vent'anni, per un totale di 24, posso dire con una certezza cristallina che sono andato avanti più perché spinto dall'entusiasmo altrui che dal mio. Come ho già detto, il cabaret mi viene bene e facile, ma non è il mio sogno. Può sembrare assurdo, ma io conosce gente che è famosa, affermata, di grosso calibro, che lavora come cabarettista, attore e musicista e che però vorrebbe tanto fare il fumettista.
Che differenza c'è tra un bancario che non vuole fare il bancario e un cabarettista riluttante? Forse che io comunque mi diverto, suono, rido, scherzo. Ma mi macero dentro comunque. Mi è toccato vivere questa vita e alla soglia dei 47 non è facile cambiarla, checché ne dicano i film che stanno andando in onda in questi giorni sull'8, il 9, La5, Paramount Channel ecc. Segui i tuoi sogni. Ormai mi sono scavato il solco, è difficile uscirne. Ricominciare daccapo con tutti gli annessi e connessi, con in più la vecchiaia, una famiglia sulle spalle, le RESPONSABILITÀ.
Non posso neanche contare sui miei fans. Non mi seguiranno mai, o almeno non tutti. Com'è giusto che sia.In effetti, forse, qualcuno. Che posso contare sulle dita di una mano. Magari tre, così ricomincio da tre. 2020, accoglimi nel migliore dei modi. Portami dove voglio andare. Per favore. Per favore.
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Buona Giornata,
Bac
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