domenica 8 aprile 2012

8 Aprile e Buona Pasqua!

Amici Miei, Augüriiiiiii!!!!!!!
È arrivata anche quest'anno la Santa Pasqua, che Voi ci crediate o no. Alla Pasqua, dico.
Come ogni anno negli ultimi MESI siamo stati bombardati dalle pubblicità sulle colombe, le uova di cioccolato e i profumi. Chissà perché, sotto le feste aumentano a dismisura le pubblicità sui profumi (A Natale anche quelle sui diamanti).

Ho letto proprio poco fa che in Brasile un attore si è accidentalmente impiccato mentre interpretava Giuda in una rappresentazione della Passione di Cristo. Per fortuna il ragazzo è vivo, anche se in condizioni gravi. Questa vicenda mi ha fatto ricordare una cosa molto simile accaduta a me quando avevo tredici o quattordici anni. E vai che parte l'aneddoto! :-)

Mettiamola così: questo racconto potrebbe entrare quantomeno di straforo nella mia famosa Autobiografia Non Autorizzata. Correva l'anno di grazia 1985 o 86 o al massimo 87, vatti a ricordare... probabilmente lo ricorderò meglio quando avrò 80 anni. Lo avete notato? Gli ottantenni si ricordano perfettamente che anno era quella volta che. Era la metà degli anni ottanta (i MERAVIGLIOSI anni ottanta, dei quali: cosa resterà? Chi lo sa!) e io frequentavo la parrocchia di Santa Maria degli Angeli in Nardò, che all'epoca era una vera e propria fucina di talenti, e grazie all'impegno di qualche ragazzo di buona volontà, fa di tutto per esserlo ancora. Ma io sto parlando degli anni ottanta: gli anni d'oro di Santa Maria degli Angeli.
All'epoca si organizzava ogni anno la rappresentazione della Passione di Cristo all'interno del salone parrocchiale. Anzi, se ne organizzavano due: una interpretata da attori adulti (adulti... ultradiciottenni!), l'altra dai ragazzi dell'ACR (Azione Cattolica Ragazzi... la versione italiana dell'YMCA). Io all'epoca ero appunto nell'ACR e nel corso degli anni mi è capitato di interpretare vari ruoli nella Passione di Cristo. Sono stato Erode, sono stato Caifa, sono stato Pietro, uno degli apostoli di Emmaus, sono stato Giuseppe padre di Gesù e sono anche stato un popolano che si metteva a urlare contro Gesù partendo però dal mio posto in mezzo al pubblico! Quella volta rischiai di finire in manicomio perché qualcuno mi urlò di stare zitto che voleva sentire la recita e io sottovoce, tentando di non farmi vedere, dicevo al tizio: guarda che io sto recitando! Ma questa è un'altra storia, no questa notte (perché è notte checché ne dica... vabbè, che ve lo dico a fare?) voglio parlarvi di quella volta che mi toccò di interpretare Giuda Iscariota.

Era una versione un po' strana della Passione di Cristo, non la solita rappresentazione pedissequa delle sacre scritture. C'erano dei monologhi, dei giochi di luce particolari, musica rock. In un certo senso era più trasgressivo di Jesus Christ Superstar. Dal momento che io ero uno dei veterani della compagnia nonché uno dei (bah) più dotati, il regista decise di affidarmi la parte di Giuda. Sarete d'accordo con me che se doveste interpretare un film o uno spettacolo sulla vita di Gesù, il personaggio migliore da interpretare è Giuda, non Gesù! Io ero strafelice e piuttosto nervoso, perché avevo un monologo difficile, per un pubblico di palato fine, che però dovevo recitare davanti a un pubblico fatto più che altro dai genitori degli attori e dalle pizzoche della chiesa... Ma volevo farmi valere, volevo dimostrare i miei 14 anni di puro talento attoriale. E allora eccomi lì, sul palco, da solo. Le luci si abbassano, un enorme primo piano del volto sofferente di Gesù viene proiettato su un telo bianco sul fondale della scena (era il solito Robert Powell in Gesù di Nazareth) e io, rivolgendomi proprio a quell'immagine,


 soffrivo e urlavo e tentavo di spiegargli perché lo avevo tradito, tentavo di spiegargli che era anche colpa sua. Finisco il mio intensissimo monologo gettando sul palco con veemenza il sacchetto con le trenta monete d'argento e mi dirigo con passo incerto, in lacrime, verso la quinta di sinistra. La musica sale d'intensità, le luci si abbassano, metà sipario viene chiuso. Dietro le quinte ci sono gli attori adulti che con poche mosse veloci portano in scena il patibolo, lo fissano al palco, mi acchiappano mi sollevano mi appendono per una dolorosissima imbracatura di corda che indossavo sotto la tonaca a un gancio fissato alla corda della forca, poi mi mettono il cappio finto intorno al collo e io muoio. Si apre il sipario. La musica è all'apoteosi, l'occhio di bue mi inquadra, ma il mio corpo appeso si gira di spalle rivelando il trucco del gancio di ferro... Ma forse non se n'è accorto nessuno perché la mia performance li ha stregati, e poi le luci, la musica! Sale altissimo l'applauso del pubblico!!! Io fremo nonostante sia morto. Dopo nemmeno un minuto si richiude il sipario e ritornano sul palco i grandi per togliermi da lì. Uno mi solleva e mi regge per le gambe, l'altro libera il gancio di ferro... nessuno mi toglie il cappio dal collo!!! Resto appeso per il collo per pochi, interminabili secondi. Non più di tre, ma per me sono due ore. Da come mi dimeno Don Agostino capisce che c'è qualcosa che non va, urla sottovoce qualcosa a Vincenzo che subito mi riacchiappa per le gambe e mi tiene sollevato. Qualcuno, Fabrizio credo, questa volta mi toglie il cappio e finalmente mi depositano giù. Tutti si avvicinano a chiedermi se sto bene, come mi sento, se è tutto a posto. Io allora non dicevo le parolacce e quindi dissi tutto bene tutto bene non vi preoccupate. Oggi forse avrei detto tutto bene tutto bene li morti osci. Insomma, è così che succede. Da un momento all'altro, basta una piccola disattenzione. Ne sono morti di attori interpretando Giuda: ma ne vale la pena! Persino Powell avrebbe preferito interpretare Giuda! E cosa non è riuscito a fare Carl Anderson col suo indimenticabile Giuda di colore in Jesus Christ Superstar!


Bene, Amici Miei, che voi ci crediate o no, voglio dire che siate Cristiani o Ebrei o Musulmani o Indù o Buddisti o Animisti o che professiate la religione dello Jedi, oggi è Pasqua, è una giornata dedicata alla Riconciliazione, alla Pace, al Bene. Viviamola come se non ci fosse un domani per pentirci di quello che abbiamo fatto oggi.

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Buona Giornata
Bac

2 commenti:

Anna Rita ha detto...

Ohh, sarà la Pasqua, sarà perchè quando si parla di JCS i peli mi fanno la ola, sarà per il tuo monito conclusivo o semplicemente per la tua ineffabile ars scribendi, mi hai commosso Bac! Buona Pasqua anche a te, di cuore... e scrivi, scrivi, scrivi... ;)

Bac ha detto...

Grazie Anna Rita! Ringrazio Dio quando riesco ad avere il tempo per scrivere, qua sono sull'orlo della ruggine!!! E comunque JCS... dobbiamo farlo, fosse anche sotto forma di cortometraggio!!! :-)

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